Mercati

FOMC: tassi fermi e valutazione positiva dello scenario economico

Come avevamo ampiamente atteso, la riunione del FOMC si è conclusa, come da auspici degli analisti, con un livello di tassi fed funds fermi e con una valutazione positiva dello scenario economico, con un voto unanime. In assenza di altre informazioni nuove, il tono positivo del comunicato rispetto all’evoluzione del quadro economico è stato interpretato come un’indicazione di continuità sul sentiero di graduali aumenti previsti dal Comitato per il resto dell’anno: in tal proposito, ricordiamo come lo scenario centrale parli ancora di tre rialzi dei tassi di riferimento per il 2017, con possibile prossimo appuntamento con il rincaro dei fed funds già nella riunione di giugno.

Tornando al testo del comunicato diramato a margine della riunione, rileviamo come nel documento si legge che il mercato del lavoro ha continuato a migliorare “anche mentre l’attività economica rallentava”, con una crescita degli occupati ritenuta “solida, in media, nei mesi recenti” e un calo del tasso di disoccupazione. Anche in questo caso, non si tratta certamente di una valutazione sorprendente, considerato che il mercato del lavoro è da tempo vicino alla piena occupazione, e non rappresenta più una preoccupazione per gli analisti (il che, naturalmente, non significa che non saranno valutati i margini di miglioramento di alcune variabili, come gli stipendi orari).

Detto ciò, è sicuramente più importante il giudizio sui consumi, che il FOMC afferma essere cresciuti “solo modestamente, ma i fondamentali sottostanti la continua crescita dei consumi sono rimasti solidi”: si tratta di un passaggio piuttosto significativo, che probabilmente è in grado di allontanare i timori di un rallentamento della spesa delle famiglie oltre quanto visto a inizio anno. Ancora, nel comunicato in esame si prende atto della flessione dell’inflazione core di marzo, senza però introdurre nuovi commenti rispetto a quanto già noto.

Per la view, il giudizio è positivo, con il Comitato di politica monetaria della Federal Reserve che ritiene che il rallentamento della crescita economica nel corso del primo trimestre sia probabilmente di natura transitoria. Il FOMC dichiara di aspettarsi una crescita economica moderata a e un ritorno dell’inflazione verso il 2 per cento, con rischi “circa bilanciati”.

In altre parole, aver toccato con mano la debolezza della crescita economica nella prima parte dell’anno, e la contestuale tenuità dell’inflazione, non hanno modificato le aspettative di un sentiero di rialzi graduali, che come sempre andrà comunque aggiornato, volta per volta, sulla base dell’evoluzione dei dati e delle condizioni finanziarie domestiche e internazionali. Sul fronte della politica del bilancio, infine, il testo non apporta cambiamenti rispetto alle conclusioni cui il FOMC era giunto nel precedente appuntamento di marzo, continuando a ribadire che l’odierna policy di reinvestimenti rimarrà in vigore “fino a quando la normalizzazione del livello del tasso dei fed funds sarà ben assestato”. In fondo, era questo l’unico punto su cui avrebbero potuto esserci delle novità che, evidentemente, sono state rinviate a giugno.

Da ora in poi, il calendario Fed sarà interessato da una lunga serie di discorsi che ci separeranno alla pubblicazione dei verbali, attesa tra poco più di due settimane. Ci attendono pertanto dei giorni piuttosto interessanti per poter comprendere quali sarà l’evoluzione del dibattito sui reinvestimenti, in vista di un meeting di giugno che dovrebbe includere anche il secondo rialzo dei tassi dell’anno.

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Sull'autore

Roberto Rossi

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