Mercati

Investimenti area euro: un’analisi dello scenario post-BCE

Cambia, ma solo parzialmente, lo scenario degli investimenti in area euro. Come atteso, infatti, nessuna novità sostanziale emergerà dalla riunione della Banca Centrale Europea, che lascia invariati i tassi di interesse di riferimento, confermando ammontare e durata del quantitative easing ma, probabilmente, aprendo le porte alla possibilità che possa essere estesa dopo marzo 2017 (a settembre 2017?) ma a ritmi di acquisto inferiori.

La valutazione sullo scenario rimane positiva, con una ripresa economica moderata ma fortunatamente persistente, accompagnata da un marginale rialzo dell’inflazione. L’economia mostra inoltre una discreta resistenza agli eventi esterni (Brexit & co.), sebbene i rischi siano fermamente verso il basso. Pertanto, per poter metter le mani su valutazioni più concrete, occorrerà attendere il mese di dicembre, quando saranno disponibili le proiezioni aggiornate dello staff (per la prima volta, fino al 2019) e i risultati del lavoro dei comitati tecnici riguardo il quantitative easing.

Si noti, inoltre, come nel corso della conferenza stampa, due siano stati i temi salienti: il primo relativo alla possibilità di sperimentare un periodo di overshooting dell’inflazione (inflazione sopra il target). Questa strada è stata intrapresa dalla Bank of Japan – peraltro, con esiti non sempre soddisfacenti – e nominata da diversi esponenti della Federal Reserve. Niente vieta, pertanto, che possa essere ipotizzata anche in area euro. Il secondo punto riguarda il futuro del quantitative easing: in tale proposito Draghi ha affermato che non si è trattato il tema di un’estensione oltre marzo 2017 nè nella forma attuale, nè attraverso il tapering (riduzione graduale degli acquisti), anche se è stata definita improbabile (unlikely) una fine improvvisa degli acquisti. Riteniamo, come già accennato, che lo scenario principale evolutivo sia quello di un prolungamento del piano di quantitative easing fino a settembre 2017, ma con un ritmo gradualmente abbassato.

Arriva il BTP Italia

In settimana abbiamo altresì assistito al lancio della decima emissione del BTP Italia, che è terminata con una raccolta di 5,2 miliardi di euro. A sostenere l’emissione, dopo un’accoglienza tiepida da parte del retail, sono stati gli investitori istituzionali, che hanno richiesto il titolo per 3,3 miliardi di euro. Grazie a ciò, l’emissione ha visto così una percentuale di assegnazione decisamente elevata (accolte circa il 90 per cento delle richieste). Il Tesoro stima che circa il 59 per cento del controvalore sia stato collocato presso le banche, mentre gli asset manager abbiano acquistato circa il 24 per cento; di rilievo anche la quota sottoscritta da assicurazioni e fondi pensione pari a circa il 14 per cento. In termini geografici, il collocamento ha visto una presenza dominante di investitori italiani (98 per cento). Al retail sono andati titoli per 2,2 miliardi di euro. In questo caso, il Tesoro stima che si sia registrata una quota del private banking superiore rispetto a quella di investitori individuali (70 per cento rispetto al 30 per cento). L’accoglienza è stata più tiepida rispetto all’emissione precedente, quando si era arrivati a 8 miliardi.

Euro e sterlina in debolezza

Dopo il meeting della Banca Centrale Europea il mercato è ancora più convinto di una estensione del quantitative easing oltre la scadenza originaria del mese di marzo 2017, penalizzando l’euro, ma non mancano le speculazioni che, come altre Banche centrali, anche l’istituto guidato da Draghi possa interrogarsi sull’efficacia delle proprie politiche. Dollaro forte contro le principali valute, in vista del rialzo tassi Federal Reserve di dicembre (confermiamo invece quanto sia difficile optare per una simile scelta a novembre, a causa della concomitanza con le elezioni presidenziali USA). Favorevole al dollaro anche il terzo e ultimo dibattito Clinton – Trump, la vittoria della Clinton darebbe maggior stabilità all’economia USA, impedendo inutili tensioni in questa delicata fase di uscita dalla crisi. La sterlina recupera parzialmente; l’inflazione UK, in settembre, è salita all’1% la scorsa ottava, ai massimi a 2 anni. I parametri economici sono comunque in miglioramento e a subire i maggiori contraccolpi della Brexit è e sarà la valuta. Lo yen si indebolisce contro dollaro più per il movimento della divisa USA che per le attese (minime) sulle mosse del Governatore Kuroda (BoJ del primo novembre).

Petrolio, previsioni di nuovo calo nel breve termine

Lo scenario sul petrolio resta in miglioramento, anche se il rialzo delle quotazioni resta legato al rispetto dell’accordo siglato in Algeria. Tagli e quote saranno ratificati all’OPEC di Vienna il 30 novembre: per il momento le prospettive sembrano essere tiepidamente positive, ma molto potrebbe cambiare con il passare delle settimane. In tal proposito, le stime Intesa Sanpaolo sono: per il Brent: 48,2 dollari nel 4° trimestre (da 46 dollari), 47,0 dollari per il 1° trimestre 2017; per il WTI: 46,5 dollari nel 4° trimestre (da 45 dollari), 45 dollari per il 1° trimestre 2017.

Azionario: bancari in buon spolvero

Nel mercato azionario, il comparto bancario ha messo a segno la migliore performance su base settimanale recuperando su valori di quotazione dei titoli decisamente contenuti e sulla convinzione che i tassi d’interesse nell’Eurozona hanno raggiunto il livello minimo. Ottava positiva anche per il comparto Auto che beneficia dei risultati superiori alle attese della società di componentistica per auto Valeo, solo in parte contrastati dalla flessione di Daimler. Il produttore tedesco di auto ha mantenuto le sue previsioni di un lieve aumento dell’EBIT annuale, ma ha tagliato le stime sui volumi di vendite. Sotto tono l’Alimentare, influenzato negativamente dalla riduzione delle previsioni di ricavi annunciate dalla svizzera Nestlé. Balza invece Lufthansa dopo aver incrementato le stime sui profitti, aiutando anche altri titoli del settore Turismo e Tempo Libero come AirFrance-KLM. Ottava ancora positiva per le Risorse di Base.

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Sull'autore

Roberto Rossi

Roberto Rossi è un professionista con una consolidata carriera nel settore dell'informatica e dei mercati finanziari, distintosi per la sua profonda passione e competenza in entrambi i campi. Laureato in Informatica, Rossi ha iniziato la sua carriera tecnologica con un forte impegno nell'innovazione e nello sviluppo software, contribuendo significativamente a progetti di rilievo nel settore tecnologico.

La sua curiosità intellettuale e la predisposizione alla continua evoluzione professionale lo hanno spinto, circa vent'anni fa, a esplorare con fervore il mondo dei mercati finanziari. Questo nuovo percorso ha segnato l'inizio di una proficua fase della sua carriera, durante la quale Rossi ha approfondito le dinamiche dei mercati globali, specializzandosi in strategie d'investimento e analisi finanziaria. La sua abilità nell'interpretare i dati di mercato e prevedere le tendenze economiche gli ha permesso di ottenere risultati notevoli come investitore e consulente finanziario.

Circa dieci anni fa, Rossi ha ampliato ulteriormente i suoi orizzonti professionali dedicandosi allo studio e all'investimento in Bitcoin e altre criptovalute, anticipando la rivoluzione digitale nel settore finanziario. La sua capacità di integrare le competenze informatiche con la conoscenza finanziaria gli ha conferito una posizione di rilievo nell'ambito della blockchain e delle criptovalute, rendendolo una figura di spicco in questo settore emergente.

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