Investimenti

OPA Parmalat, il prezzo sale a 3 euro

Lactalis ha ritoccato il prezzo proposto al mercato finanziario per cercare di mettere le mani su Parmalat, e portare così via lo storico marchio alimentare da Piazza Affari, attraverso il successivo delisting da Borsa Italiana. Dopo aver ricevuto e subito le crescenti pressioni dei fondi e dei piccoli soci e sulla scorta di adesioni che procedevano con il rallentatore, la Sofil (la società che promuove l’operazione) ha annunciato in una nota di avere incrementato da 2,80 a 3,00 euro il prezzo offerto per ciascuna delle 227.419.208 azioni ordinarie di Parmalat oggetto dell’interesse di Lactalis, attualmente all’87 per cento del capitale. Quanto basta per generare un po’ di euforia sulla società alimentare, che ha ottenuto una discreta spinta in quelle che potrebbero essere le ultime sessioni a Piazza Affari.

Un nuovo prezzo: sarà la volta buona?

Nella nota mattutina, Sofil sostiene come il nuovo prezzo indicato dai francesi “incorpora un premio del 16,2 per cento circa rispetto al prezzo ufficiale del titolo Parmalat registrato in data 23 dicembre 2016 (giorno di borsa aperta antecedente l’annuncio dell’Offerta), pari ad euro 2,582, nonché del 19,2 per cento sull’ultimo mese, del 23 per cento sui tre mesi, del 25,7 per cento sui sei mesi e del 26,2 per cento sui dodici mesi“. In totale, Lactalis potrebbe dunque sborsare poco più di 860 milioni di euro per chiudere l’affare.

Peraltro, le novità dalla giornata di ieri non sono relative solamente alla variazione del prezzo, bensì anche al cambiamento del calendario di un’operazione stentata e faticosa, sulla quale la Consob aveva messo gli occhi domandando maggiori informazioni. Il nuovo calendario prevede che l’offerta possa andare avanti per altri sette giornate di mercato, e quindi si concluderà il 21 marzo prossimo.

La resistenza di Amber

Non tutti sembrano però essere convinti di poter cedere alle lusinghe di Lactalis. Tra questi ci sono sicuramente i rappresentati di Amber Capital, che in una nota hanno ribadito ancora una volta la posizione già espressa in un comunicato stampa del 28 febbraio 2017, nel quale sancì che, a proprio giudizio, il valore di Parmalat è ben superiore, e maggiore dunque anche ai 3 euro che sono stati offerti da Sofil. Amber, includendo nella sua stima di valore il potenziale incasso derivante dal contenzioso Citigroup, valorizzerebbe le azioni Parmalat tra 3,8 e 4,5 euro, e pertanto molto di più di quanto propone Lactalis. Il riferimento a quanto avvenuto (definito “un piccolo passo nella direzione giusta, ma che ci sia ancora molta strada da fare per arrivare ad una corretta valutazione di Parmalat che non sia penalizzante per gli azionisti di minoranza. Amber Capital ribadisce la propria intenzione di non aderire all’Opa”) non ci sembra aprire molte speranze di brevissimo termine sulla partecipazione del fondo all’operazione.

Kepler consiglia di aderire

Infine, ricordiamo come dopo l’ultimo aggiornamento delle condizioni di offerta da parte di Lactalis, gli analisti di Kepler Chevreux consigliano di aderire, anche se rimangono alcune aleatorietà nella valutazione societaria, proprio in seguito a quanto sopra anticipato in relazione a Amber (i contenziosi aperti con Citigroup). Nonostante ciò, concludono da Kepler, “il prezzo dell’offerta ora è in linea con il nostro prezzo obiettivo di 3 euro”.

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Sull'autore

Roberto Rossi

Roberto Rossi è un professionista con una consolidata carriera nel settore dell'informatica e dei mercati finanziari, distintosi per la sua profonda passione e competenza in entrambi i campi. Laureato in Informatica, Rossi ha iniziato la sua carriera tecnologica con un forte impegno nell'innovazione e nello sviluppo software, contribuendo significativamente a progetti di rilievo nel settore tecnologico.

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