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ADX, la guida completa: scopi, operatività, interpretazione

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Scritto da Carlo Gentili

Gli indicatori rappresentano strumenti di fondamentale importanza per i trader. Tra gli indicatori più famosi, utilizzati e utili spicca proprio l’ADX, di cui si si apprezza in particolar modo l’efficacia, la discreta leggibilità e la facilità d’uso anche per chi non ha maturato un elevato livello di esperienza nel trading. E’ impiegato ormai da molti decenni, durante i quali ha provato la sua utilità, che si è manifestata nelle fasi di mercati più disparate. Insomma, è un indicatore affidabile.

In questa guida forniremo informazioni precise sul funzionamento dell’ADX, avendo un occhio di riguardo verso la fase più importante dell’utilizzo di qualsiasi indicatore: l’interpretazione dei dati (numerici e a schermo) finalizzata all’analisi del mercato e, soprattutto, all’individuazione dei punti di entrata e di uscita. Infine, proporremo uno strumento di XTB

 in grado di rendere davvero onore all’indicatore stesso e valorizzarlo al meglio.

ADX: informazioni generali

Prima di parlare dell’utilizzo dell’ADX è bene fare una panoramica sull’indicatore. Conoscere gli elementi costitutivi, il suo scopritore e gli obiettivi che l’hanno mosso, vuol dire disegnare un contesto capace di facilitare la comprensione dell’indicatore anche e soprattutto dal punto di vista operativo. E’ un passaggio essenziale, per quanto trascurato dai più, ma che può rivelarsi se non fatale, almeno limitante nella fase di utilizzo vera e propria.

Anche perché gli indicatori sono strumenti, e in quanto tali funzionano solo se sono mirati, ovvero se sono stati pensati per assolvere a uno scopo preciso, in una prospettiva in cui l’attributo generalista acquisisce – giocoforza, vista la complessità del mercato – un connotato negativo. 

Chi ha inventato l’indicatore ADX

Il padre dell’ADX ha un nome, per giunta abbastanza famoso nel panorama del trader. E’ Welles Wilder, un… Ex ingegnere meccanico. Questo può apparire un dettaglio di poco conto, persino da porre in secondo piano, eppure è indicativo non solo della persona ma anche dell’approccio che ha impiegato per l’elaborazione dell’indicatore. Welles Wilder è diventato un trader di successo partendo da lontano, ovvero da un contesto che nulla aveva a che vedere con l’investimento. 

Si può affermare, quindi, che sia stato mosso non da una esigenza teorica, e nemmeno di ricerca, bensì dalla volontà concreta e pragmatica di risolvere dei problemi. L’indicatore ADX è frutto di questa impostazione mentale. D’altronde, lo si nota già dalle prime battute: è relativamente semplice, pratico e manifesta il suo obiettivo senza tanti fronzoli. 

A cosa serve l’indicatore ADX

Dunque, a cosa serve l’ADX? In realtà è nato per rispondere a una domanda precisa: quanto è forte il trend in atto? Una domanda pienamente legittima, ma a cui è difficile rispondere anche quando il mercato sembra lanciare messaggi chiari. Non c’è niente di cui stupirsi: il mercato è più complesso di quanto si possa immaginare, per certi versi inganna persino, dunque è facile ritrovarsi – per usare un gergo medico – con dei falsi positivi e falsi negativi. E necessario uno strumento che, da una prospettiva matematica, statistica e quasi scientifica, certifichi lo status del mercato.

Ecco, l’ADX è quello strumento. Serve essenzialmente a questo, a offrire informazioni trasparenti e affidabili circa la forza del trend. Per giunta, nel corso degli anni si sono aggiunte alcune funzioni, capaci di rifinire l’impianto già di per sé ottimo dell’ADX e renderlo un indicatore tutto sommato completo (in giro ce ne sono pochi così). Il riferimento è alla possibilità di capire non solo la forza del trend, ma anche la direzione, un’occasione da cogliere quando il trend stesso è molto debole. 

Gli elementi fondamentali dell’ADX

L’ADX è piuttosto semplice da leggere, analizzare, interpretare. Anche perché consta di soli tre elementi fondamentali, ciascuno dei quali offre un pacchetto specifico di informazioni. Ecco i tre elementi.

ADX. E’ la variabile principale, quella già operante nella versione iniziale dell’indicatore. Il suo scopo è fornire informazioni sulla forza del trend, o sulla sua debolezza, se restituisce valori molto bassi. 

-DI. E’ una variabile che si attiva, in maniera preponderante almeno, quando il mercato si muove, magari in maniera non pienamente visibile, secondo un trend ribassista. 

+DI. Questa variabile si attiva, invece, quando accade esattamente l’opposto, ovvero quando il mercato, per quanto debole possa essere, si muove secondo un trend rialzista. 

Sull’importanza e il ruolo dell’ADX non ci possono essere dubbi. Ma sul -DI e il +DI? Ebbene, questi sono fondamentali soprattutto quando l’ADX restituisce valori bassi, ovvero quando vi è incertezza sulla direzione del trend. Ne parleremo approfonditamente nei prossimi paragrafi. 

ADX: cosa appare a schermo

La praticità dell’ADX si esplica anche dal punto di vista grafico. Come la maggior parte degli indicatori, il suo impiego comporta una modifica di quanto compare a schermo, ovvero di quello che i trader vedono concretamente nel loro grafico. Una volta attività l’ADX, infatti, comparirà una sezione con tre linee ben distinte e di colori diversi. CIascuna di queste linee ha ovviamente un significato, anzi rappresenta un elemento.

Premesso che i colori possono variare da versione e versione, la linea nera rappresenta l’elemento ADX, quindi informa sulla forza del trend. Le linea verde invece rappresenta l’elemento +DI, e informa sulle probabilità che il trend stia esprimendo una posizione positiva. La linea rossa, invece, fa lo stesso, ma in una prospettiva di trend negativo. 

La rappresentazione grafica ha una sua utilità. Premesso che è sempre necessario studiare i numeri piuttosto che le linee, essa consente di monitorare con un colpo d’occhio quanto accade nel mercato, dunque in una prospettiva, per così dire, “diacronica”. 

Interpretare l’ADX

Come si interpreta l’ADX? Come si legge realmente l’indicatore? Per rispondere a queste domande, e quindi compiere un passo fondamentale verso l’impiego massiccio dell’ADX per la composizione del trade, è necessario capire a cosa corrispondono i singoli valori. Di seguito, una panoramica breve ma esaustiva.

Il valore espresso dell’ADX si muove in un range da 0 a 100. lo zero rappresenta la massima debolezza del trend possibile, il 100 rappresenta la massima forza possibile. Ovviamente sono valori estremi, che molto raramente si sono presentati nel corso della storia. Ad ogni modo, un ADX inferiore al 30 indica un trend debole; un ADX tra 30 e 40 indica un trend borderline, tra il debole e il consolidato; mentre un ADX superiore al 40 indica un trend forte. 

Stesso discorso per i -DI e il +D. Il range è 0-100, valori vicini allo zero indicano trend deboli per il +DI e forti per il -D. Viceversa, valori vicini al 100 indicano trend deboli per il -DI e forti per il +D.

Cosa significano le tre linee

In realtà, abbiamo già esplorato il significato delle tre linee, ovvero dei tre elementi fondamentali dell’indicatore. Tuttavia, è bene chiarire il loro significato in una prospettiva di utilizzo e analisi combinata. Ovvero, come prendere in considerazione tutte e tre linee? Come trarre i corretti orientamenti e informazioni quanto più affidabili per comprendere il futuro prossimo del mercato?

In genere, si comincia dall’ADX. Quando questo è alto, il trend è confermato. In realtà, dovrebbe confermare soprattutto ciò che si evince a occhio nudo, dal momento che un trend “in forma” non passa inosservato. I valori -DI e +Di sia chiaro, vanno sempre consultati, ma in relazione allo stesso ADX. E’ qui che entra in gioco la rappresentazione grafica, che assume i connotati di elementi tecnico e interpretativo. Ne parleremo più approfonditamente nei prossimi due paragrafi. 

I segnali di acquisto

L’ADX è in grado di fornire indicazioni precise circa l’entrata long, ovvero l’acquisto. Nello specifico è bene aprire una posizione long quando l’ADX esprime un valore superiore al 30 (crescente) e quando la linea +DI supera dal basso verso l’alto la linea -DI. Questo significa che sta per instaurarsi un trend forte, in quanto il valore ADX è discreto e in crescita.

Tale semplice metodo funziona, almeno potenzialmente, in quanto consente di agire con un certo anticipo e raccogliere tutti i frutti di un trend forte. Può persino agire in funzione controtrend, specie se il prezzo al momento dell’incrocio ha di recente effettuato un percorso ribassista. 

I segnali di vendita

Il discorso è simile, ma anche contrario. Sia chiaro, è bene che l’ADX esprime sempre valori superiori al 30, ma in questo caso le altre due linee si invertono i ruoli. E’ infatti la linea -DI a superare dal basso verso l’alto la linea +DI. Questo è un chiaro segnale di trend ribassista, che richiama il trader alla possibilità di vendere, dunque di aprire una posizione Short.

Questo metodo può essere utilizzato sia per difendersi da (apparentemente) improvvisi cali di prezzo, o per massimizzare la formazione di un surplus. La prospettiva, inoltre, può essere anche in questo caso aderente al concetto di contro-trend. 

Come si calcola l’ADX

Partiamo con una buona notizia: non è affatto necessario che sia il trader a calcolare, in prima persona i valori dell’ADX. Anche perché è un indicatore in piena regola, che si appoggia a un preciso modello statistico. Siamo ben oltre le somme e le sottrazioni. Anzi, la formula potrebbe spaventare i più. Ma, come appena specificato, il calcolo non è deputato al singolo ma direttamente al software, ed è così da quando il trading si è digitalizzato. 

Ad ogni modo, è bene conoscere la procedura di calcolo per acquisire una piena comprensione dello strumento. 

Prima di tutto occorre calcolare i valori -DI e +DI.

  • Il -DI si calcola sottraendo il massimo della barra di prezzo attuale al minimo della barra di prezzo precedente.
  • Il +DI si calcola sottraendo il minimo della barra di prezzo attuale con il massimo della barra di prezzo precedente.

Una volta ottenuti i valori, si può procedere con il calcolo dell’ADX. Questa è la formula.

ADX = [((+DI) – (-DI)) / ((+DI) + (-DI))] x 100

Complicata vero? Per fortuna è il software a eseguirla.

Consigli per sfruttare al massimo l’indicatore

Un discorso è utilizzare l’ADX, un altro discorso è valorizzarlo al meglio. Il primo consiglio per farlo è accompagnarlo con altri indicatori. Non tanto perché pecca di autosufficienza, quanto perché l’analisi tecnica, per definizione, si caratterizza per una certa alea. Siamo nel campo della statistica, non delle certezze assolute. Ecco che utilizzare un altro indicatore a mo’ di controprova può rivelarsi davvero molto utile. La scelta potrebbe essere tra il MACD e l’RSI, incentranti anch’essi sul concetto di forza del trend.

Un altro consiglio è di non forzare la mano. Se la situazione è più complicata del previsto, quindi se l’ADX pur essendo superiore al 30, è davvero molto vicino a questa soglia, siamo di fronte a un trend che potrebbe rivelarsi comunque laterale. Ciò aumenta le possibilità che qualsiasi altra evenienza restituita dall’indicatore si riveli poco affidabile. Dunque, aspettate ADX un po’ più corposi, che vi possano garantire qualche sicurezza in più. 

L’ambiente di trading perfetto: XTB

Lo abbiamo visto, l’ADX è un indicatore affidabile, molto pratico da utilizzare, perfetto nella sua semplicità. Tuttavia, un indicatore per quanto perfetto non può bastare, e nemmeno l’utilizzo combinato di più indicatori. E’ necessario che questo sia inserito in un contesto a misura di trader, che disponga a suo uso e consumo strumenti e servizi finalizzati a un trading sereno e proficuo.

In poche parole, è necessario affidarsi a un buon broker. Perché, caso mai non lo sapeste, il broker conta. Ma come si distingue un buon broker da un broker poco efficiente? Offerta di asset e condizioni economiche sono importanti, ma sono molto semplici da analizzare, anche solo guardando la home del sito ufficiale. Più discriminante è il parco servizi aggiuntivi, i quali concretamente aiutano il trader nella sua attività di ricerca del guadagno. Da questo punto di vista, il broker più attrezzato è XTB.

XTB, tra gli altri, offre il servizio XTB X Trading Central. E’ un servizio di erogazione di segnali all’avanguardia e soprattutto gratuito. Si basa sull’impiego dei migliori indicatori, tra cui non può mancare di certo ADX. XTB x Trading Central può essere la chiave per la creazione di un profitto a buon mercato in quanto a fatica, e completamente gratuito in quanto a spesa in senso stretto. 

Ma è XTB nella sua interezza a rappresentare il miglior punto di approdo per i trader. E’ un broker poco costoso, dall’offerta eccellente, completo anche in termini di contenuti educativi e semplice da utilizzare, ideale per gli utenti alle prime armi. Ovviamente, è un broker sicuro : possiede infatti una licenza erogata dall’ente più severo del mondo, la Cysec,  e segue le più stringenti regolamentazioni (es. quella europea). 

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Sull'autore

Carlo Gentili

Carlo Gentili si distingue come una figura eminente nel mondo del trading e dell'analisi di mercato finanziario, con oltre tre decenni di esperienza che testimoniano la sua competenza e i risultati notevoli nel settore. La sua carriera è costellata di successi, frutto di una profonda comprensione dell'analisi tecnica e fondamentale, competenze che ha sapientemente applicato nei mercati finanziari internazionali.

Formatosi in Economia con specializzazione in Finanza presso un'istituzione di rilievo nazionale e arricchito da un Master in Finanza Quantitativa da un prestigioso istituto internazionale, Gentili ha sviluppato solide basi teoriche e affinato le sue abilità analitiche, cruciali nel settore finanziario. La sua carriera nelle sale operative di rinomate istituzioni finanziarie ha rivelato un talento eccezionale nell'analisi di mercato e nella formulazione di strategie di trading efficaci, guadagnandosi l'apprezzamento nel campo.

Dopo quindici anni in contesti istituzionali, Gentili ha intrapreso la carriera di trader indipendente, ottenendo significativi successi grazie alla flessibilità delle sue strategie e alla profonda comprensione dei meccanismi di mercato. Negli ultimi anni, si è dedicato alla formazione di nuove generazioni di trader e analisti, attraverso seminari, corsi online e pubblicazioni, trasmettendo le sue conoscenze e promuovendo la crescita professionale di aspiranti trader.