Pubblicato: 17 Febbraio 2017 di Roberto Rossi
Apple ha celebrato il San Valentino superando nuovi massimi storici della propria capitalizzazione di mercato: le proprie azioni quotano oltre 135 dollari, spingendo così il valore di mercato della società di Cupertino sopra la soglia dei 700 miliardi di dollari e rafforzando così il movimento in rialzo dopo la pubblicazione dei nuovi dati trimestrali. A proposito, come è andato il primo trimestre fiscale 2017 (chiusosi lo scorso 31 dicembre 2016)?
La trimestrale
La risposta alla domanda che abbiamo posto in chiusura del paragrafo di apertura è: bene, molto bene. La prima trimestrale 2017 è infatti andata in archivio con risultati ben superiori alle attese degli analisti, spinti in alto grazie alle maggiori vendite del nuovo modello di iPhone7, le quali hanno potuto beneficiare di un mix di elementi in parte attesi (come il tradizionale andamento positivo delle vendite riscontrabile nel corso del periodo natalizio) e in parte non preventivabili (l’improvvisa ridotta concorrenza da parte di Samsung, considerato che il produttore sudcoreano aveva riscontrato seri problemi sorti su un nuovo dispositivo top di gamma).
Il segreto di una buona trimestrale è dunque il positivo andamento della divisione smartphone, che riveste un ruolo molto significativo per Apple, che pesa per circa il 70 per cento dell’intero fatturato e per circa i tre quarti dell’utile operativo.
Ad ogni modo, vi è anche un altro dato di particolare rilievo, che è emerso dall’ultima trimestrale, e che è rappresentato dallo sviluppo dei ricavi da servizi che il gruppo prevede di raddoppiare nel corso dei prossimi quattro anni, per un segnale piuttosto chiaro che la divisione riuscirà a fornire di importanti sostegni ai risultati futuri.
Che cosa ha in serbo il futuro
A margine della comunicazione dei risultati di periodo, Apple ha poi colto l’occasione per poter fornire alcune linee guida relative al secondo trimestre dell’esercizio fiscale, corrispondente al primo trimestre dell’anno solare 2017. Ebbene, per il periodo il gruppo americano ha annunciato di attendersi un livello di ricavi compreso tra 51,5 e 53,5 miliardi di dollari, mentre l’incidenza dell’utile operativo lordo sul valore della produzione dovrebbe assestarsi tra il 38% e il 39%. Per quanto concerne invece il lato dei costi, le spese operative dovrebbero attestarsi tra i 6,5 e i 6,6 miliardi di dollari, con un’aliquota media fiscale stimata al 26%.
Complessivamente, la stima che viene fornita da Apple per il trimestre in corso risulta debole e conservativo rispetto a quanto viene indicato dalle stime di consenso, sebbene il tema centrale per i prossimi mesi sia ancora rappresentato dalle crescite nelle vendite del prodotto di punta iPhone con il lancio del nuovo modello, atteso per il mese di settembre, e per il quale sono previste importanti novità tecnologiche che possano sostenere le maggiori richieste dei consumatori in occasione dell’anniversario del decimo anno di commercializzazione dello smartphone.
Trump peserà sui business Apple?
Per quanto concerne il 2017, vi è anche un altro fattore che merita almeno un breve cenno di riferimento: l’avvento della nuova amministrazione Trump, che potrebbe determinare alcuni vantaggi e alcuni punti di svantaggio. Per quanto concerne i benefici, i plus sembrano essere legati soprattutto alla componente fiscale, mentre i rischi potrebbero essere determinati da una politica particolarmente protezionistica.
Naturalmente, non solo Trump potrà essere considerato un fattore di influenza per l’evoluzione dei business di gruppo, che saranno influenzati sicuramente dalle attese di nuove ulteriori crescite nelle vendite di smartphone (abbiamo già ricordato quanto sia importante la divisione smartphone per il valore della produzione di gruppo), dagli aumenti dei ricavi da servizi e dalle nuove operazioni di buy-back o di acquisizione. Attenzione tuttavia all’eccessivo rafforzamento del dollaro statunitense, peraltro non certo impossibile da realizzarsi, e che unitamente all’avvento di potenziali manovre protezionistiche da parte di Trump, potrebbe limitare la crescita del gruppo. Da tenere sotto valutazione il potenziale rischio commerciale, determinato dalla possibilità che alcuni nuovi prodotti di Apple non abbiano i riscontri sperati.