Mercati

Area euro, buon miglioramento dello scenario di crescita

Pubblicato: 1 Febbraio 2017 di Roberto Rossi

Migliora in misura significativa lo scenario di crescita e di fiducia dell’area euro. Secondo quanto riferiscono gli ultimi dati forniti dalla Commissione Europea, infatti, l’indice della fiducia economica è cresciuto nel mese di gennaio a 108,2 punti, 0,4 punti in più rispetto ai 107,8 punti del mese precedente, conducendo una striscia di miglioramenti che va avanti da cinque mesi consecutivi, e arrivando ai massimi da inizio 2011.

Un miglioramento diffuso

Per quanto attiene le motivazioni di un simile rialzo, si noti come nel corso del mese di gennaio la spinta sia stata data soprattutto dal miglioramento della fiducia nel settore manifatturiero, salita a 0,8 punti da 0,0 punti precedenti, a sua volta sostenuto dai miglioramenti riscontrati in Spagna, nei Paesi Bassi, in Portogallo e nel nostro Paese, mentre i dati di Germania e di Francia sono rimasti praticamente invariati.

Il dato di cui sopra apre i margini per una nota di particolare rilievo: se infatti inizialmente era stata la Germania a trainare la fiducia nel manifatturiero, oggi le tendenze del commercio mondiale sembrano favorire una crescita più diffusa, pur non omogenea, beneficiando dunque anche gli altri Paesi dell’area.

Buon ottimismo per i prossimi mesi

Si noti altresì come le imprese rimangano piuttosto ottimiste anche per i prossimi mesi, valutato che l’indice aspettative è salito a 13,7 punti da 11,7 punti in precedenza, grazie al recupero degli ordini all’export (-8,3 punti da -9,4 punti). Le domande trimestrali dell’indagine evidenziano inoltre un aumento incoraggiante del numero di mesi di produzione assicurata, da libro ordini. Ancora, ribadiamo come l’utilizzo della capacità produttiva sia salito a 82,5 punti da 82,3 punti, e pertanto al di sopra della media di lungo termine, pari a 81 punti. L’utilizzo della capacità si colloca pertanto su un livello superiore alla media lungo – medio termine in tutti i principali paesi dell’area euro.

Nell’ottica di un’analisi più ampia, si noti ulteriormente come il morale sia salito ancora anche nei servizi a 13,5 punti, da 13,1 punti, in gran parte sugli aumenti dell’indice in Francia, in Italia e nei Paesi Bassi, mentre la fiducia è calata, ma scendendo da livelli molto elevati, in Germania e in Spagna. Le aziende segnalano inoltre una buona crescita del business negli ultimi tre mesi, con l’indicatore sulla domanda che sale a 13,2 punti dai precedenti 12,4 punti, sebbene sia peggiorato parzialmente il livello di fiducia per il futuro. Infine, il grado di utilizzo degli impianti sembra essere rimasto su livelli sufficientemente sopra la media a lungo termine, a 87,7 punti, ma è diminuito di 1,4 punti negli ultimi mesi dello scorso anno, a causa soprattutto della flessione di Spagna e Germania, che hanno “compensato” la buona crescita di Italia e di Francia.

Un’osservazione sulla fiducia

Passiamo ora a comprendere come si stia evolvendo la “fiducia” europea, che è salita costantemente dal mese di agosto in poi, per poi essere calata, nel commercio al dettaglio, al 2,4 punti dai 3,5 punti precedenti, ma rimanendo comunque ben sopra la media di lungo termine, pari a -8,1 (valore negativo). I principali “colpevoli” della correzione sono la Germania e l’Italia, mentre la fiducia è diminuita di 0,2 punti in Francia e si è stabilizzata a livelli piuttosto alti in Spagna.

Per quanto concerne il settore costruzioni, qui la fiducia ha corretto a -12,8 punti da -12,1 punti, con un calo comunque non particolarmente significativo se si tiene in considerazione che negli ultimi mesi il trend è stato di continuo aumento. In aggiunta a ciò, si può ben ricordare come la discesa sia stata in buona parte imputabile all’indice per la Spagna, che ha perso 13,4 punti a quota 56,7 punti. Di contro, in Germania il morale è calato di poco, – 1,1 punti, mentre negli altri Paesi la fiducia è risultata essere stabile o addirittura in miglioramento. Bene l’indice di fiducia dei consumatori, rivisto recentemente al rialzo di due decimi di punto rispetto alla stima flash e ora dato in miglioramento a -4,7 punti da -5,1 punti.

La dinamica occupazionale

Arriviamo ora a occuparci delle indicazioni che sono emersi in riferimento alla dinamica occupazionale, i cui rilievi sembrano essere ancora in miglioramento nel manifatturiero e nel commercio al dettaglio, ma non nei servizi e nelle costruzioni, comparti dove le imprese sembrano aver rivisto in misura più o meno ampia le intenzioni ad assumere. Nel complesso, gli indici occupazionali dalle indagini di fiducia stanno indicando la presenza di una stabile accelerazione della crescita degli occupati verso 0,8-0,9 per cento anno su anno nella media area euro.

I prezzi di vendita

Le stesse indagini diramate dalla Commissione Europea sottolineano infine un incremento dei prezzi di vendita non solo nel manifatturiero (+2,9 punti a 8,3 punti), bensì anche nei servizi (+2 punti nei servizi a 6,9 punti ) e nel commercio al dettaglio (+ 1,1 punti a 5,1 punti).

Una valutazione complessiva

Alla luce di quanto sopra, è possibile esprimere una opinione sufficientemente positiva sul futuro. L’andamento degli indici di fiducia PMI e di fiducia economica definiti dalla Commissione sta infatti lasciando ben poche perplessità sulla velocità della ripresa economica nell’area euro, in cui il PIL cresce a ritmi piuttosto solidi anche nella parte iniziale del nuovo anno, supportato principalmente dall’accelerazione della domanda globale e dalla ripresa nel settore manifatturiero. Bene il settore dei servizi e gli altri principali comparti di sostegno allo sviluppo del prodotto interno lordo, che nel corso del primo trimestre dell’anno potrebbe crescere intorno allo 0,4 – 0,5 per cento.

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Sull'autore

Roberto Rossi

Perito Informatico ma appassionato del trading online con i CFD. Mi occupo di stesura articoli sul trading online, CFD e forex.