Pubblicato: 2 Dicembre 2020 di Roberto Rossi
La riforma fiscale faticosamente approvata negli Stati Uniti, ed elaborata dall’amministrazione Trump come “fiore all’occhiello” di questa prima parte di legislatura, sta riducendo la tassazione per le società dal 35% al 20%. Uno “sconto” fiscale evidentemente non sottovalutabile, che ha comportato una generale revisione al rialzo delle stime di utile per i prossimi anni di Autogrill, una società che proprio sul suolo a stelle e strisce matura una buona parte dei margini. Dunque, conviene acquistare il titolo?
Indice
Grafico quotazione tempo reale azioni Autogrill
4ZKW9View positiva, ma meglio non attendersi grandi rialzi
Ad ogni modo, il rialzo delle previsioni su Autogrill non deve immediatamente essere interpretato come un invito ad acquistare le azioni della compagnia. Negli attuali prezzi di mercato, infatti, la revisione al rialzo delle stime di utile è già stata incorporata in buona parte, visto che la riforma fiscale è stata un pilastro portante della politica elettorale di Trump. Per quanto concerne i risultati di periodo, i ricavi dei primi 8 mesi dello scorso anno sono stati pari a 3 miliardi di euro, in incremento del 3,2% su anno
Mediobanca conferma rating outperform
Mediobanca Securities ha recentemente ribadito il proprio rating outperform su Autogrill, ponendo un target price a quota 12,2 euro. Al momento in cui scriviamo, il titolo viaggia di poco sotto gli 11 euro.
La decisione della conferma del giudizio arriva poco dopo che la rivale britannica Ssp Group ha aggiornato il mercato comunicando che i conti del primo trimestre fiscale (relativi al periodo ottobre – dicembre 2017) hanno rilevato dei ricavi in crescita del 12,2% su anno all’attuale tasso di cambio, considerando un +2,7% delle vendite, un +8,1% derivante dai nuovi contratti e un +2,7% apportato dalla nuova joint venture in India. L’effetto cambi ha pesato per il 3,3%.
I dati Ssp hanno offerto interessanti spunti gli analisti, che se da una parte hanno notato che l’incremento dei ricavi nella misura del 2,7% è un po’ al di sotto delle stime di consenso per Autogrill (+4,6%), dall’altra parte hanno altresì notato come sia l’acquisizione di nuovi contratti il fattore chiave determinante per poter favorire lo sviluppo nel comparto da parte di Ssp, con conseguente incremento della pressione competitiva su Autogrill.
Cresce sotto le attese il traffico nelle autostrade Usa
Intanto, secondo le ultime stime del Dipartimento dei trasporti, il traffico autostradale statunitense è cresciuto con un ritmo inferiore alle stime, con uno sviluppo che a novembre 2017 da inizio anno è stato dell’1,3%, contro auspici di consenso per un + 1,5%. E’ andata ancora peggio nell’area del nord-est, dove Autogrill è maggiormente esposta, con un incremento inferiore al punto percentuale (+0,9%).
Pur non certo esaltanti, i risultati sono comunque stati in linea con il trend di lungo termine: la crescita è stata dello 0,9% nel periodo 2003-2016, ricorda Mediobanca, indicando dunque come l’attuale trend sia maggiore della media storica recente.
Migliorano i consumi ai ristoranti
Oltre alla considerazione che, nonostante abbia deluso le attese, l’incremento del traffico autostradale è almeno in linea con la media storica recente, negli ultimi giorni a dare manforte ad Autogrill è arrivata anche la pubblicazione dell’indice di performance dei ristoranti (rpi), che è passato da 101,1 punti di novembre a 102,9 punti di dicembre. Ancora migliore è stata la spinta dell’indice sulla situazione corrente, che nello stesso periodo è salito da 99,6 punti a 102,9 punti, superando per la prima volta negli ultimi quattro mesi la quota psicologica di 100 punti. È invece ai massimi da tre anni a questa parte l’indice sulle aspettative, a 102,9 punti.
In tal senso, gli analisti ritengono che il buon trend sia destinato a continuare, tanto che gli esperti Mediobanca puntano a una crescita del business delle stazioni di ristorazione sulle autostrade americane dello 0,5% nell’ultimo trimestre del 2017 e del 2,9% nel 2018. Considerato che il business sulle autostrade e città nordamericane (principalmente statunitensi) rappresenta il 10% del totale delle vendite di Autogrill, i riflessi dovrebbero essere positivi.
JP Morgan rivede al rialzo il target price
Tra le banche d’affari che negli ultimi giorni si sono espresse su Autogrill, rileviamo opinioni divergenti per JP Morgan, che ha portato al ribasso le previsioni di utile per azione per il triennio 2018, 2019 e 2020, rispettivamente del 4,4% a 0,38 euro per azione, del 4,3% a 0,42 euro per azione e del 4,2%, al fine di scontare parzialmente l’effetto dei cambi.
Ad ogni modo, nonostante tale appiattimento dell’eps, l’investment bank ha incrementato il target price da 8,2 a 10 euro, confermando il giudizio neutral. Si noti che, rating neutral a parte, il prezzo obiettivo che JP Morgan ha fissato su Autogrill risulta inferiore all’attuale quotazione del titolo Autogrill a Piazza Affari, con un margine di quasi un euro.
Per quanto riguarda le stime sul risultato di periodo, JP Morgan indica ricavi 2017 a 4,59 miliardi di euro, a 4,648 miliardi nel 2018 e a 4,834 miliardi nel 2019, contro i 4,519 miliardi del 2016. L’utile netto adjusted è invece visto passare dai 98 milioni del 2016 ai 92 milioni del 2017 per poi tornare a salire a 98 milioni nel 2018 e a 108 milioni nel 2019.
Il broker prevede una crescita più lenta in Nord America e, di contro, una ripresa dei margini in Europa, con un margine ebitda 2019 inferiore di 110 punti base rispetto al target di lungo termine dell’8%. Non mancano comunque i punti di rischio, in grado di peggiorare queste previsioni, come la spesa per investimenti (capex), che potrebbe risultare più elevato delle stime nel caso di rinnovo di nuovi contratti.
Conclusioni
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