Dopo il crollo di Bitcoin e delle altcoin avvenuto nella giornata di ieri, lunedì 25 gennaio, i dati mostrano che il settore dei derivati delle criptovalute ha assistito a un evento di liquidazione di massa.
Il mercato delle criptovalute ha subito una lunga contrazione nelle ultime 24 ore
Secondo i dati di CoinGlass, nell’ultima giornata è stata liquidata una grande quantità di contratti. Nel gergo finanziario, la “liquidazione” di una posizione avviene quando la piattaforma di scambio decide di chiuderla forzatamente; solitamente, le borse e gli exchange attuano questa operazione quando il titolare ha accumulato perdite superiori alla soglia che aveva stabilito in precedenza.
Sono due i fattori che possono aumentare le probabilità che avvenga una liquidazione. Il primo è la volatilità: un asset altamente volatile può finire per fluttuare in entrambi i sensi, tanto che può essere difficile scommettere su una direzione specifica.
Il secondo fattore è la leva finanziaria, ed è anche il solo dei due fattori a essere determinato dall’utente. Il termine “leva” si riferisce infatti all’importo del prestito che ogni investitore può scegliere di ottenere a fronte della sua garanzia iniziale. In questo caso, i profitti guadagnati dal titolare sono direttamente proporzionali all’ammontare della leva, ma lo stesso vale anche per le perdite, quindi il rischio di liquidazione aumenta di conseguenza.
Nel mercato delle criptovalute, entrambi questi fattori sono generalmente sempre presenti, poiché gli asset mostrano spesso sostanziali oscillazioni all’interno di brevi finestre, e c’è un’abbondanza di speculatori disposti a puntare in alto.
Il risultato di queste condizioni è che gli eventi di liquidazione di massa, chiamati popolarmente “squeeze”, si verificano regolarmente. Uno di questi eventi si è verificato nelle ultime 24 ore, come mostra la tabella sottostante.
In questo periodo le liquidazioni hanno privilegiato i contratti lunghi – Fonte: CoinGlass
Come si può vedere, le liquidazioni relative alle criptovalute hanno totalizzato ben 904 milioni di dollari nell’ultimo giorno. Di questi, 811 milioni di dollari, pari a quasi il 90% del totale, hanno riguardato solo i titolari di contratti lunghi.
Il motivo per cui le liquidazioni sono così fortemente orientate verso i trader che scommettono su un esito rialzista risiede naturalmente nel fatto che, in questa finestra temporale, Bitcoin e altri asset hanno assistito a un crollo.
Ecco una termografia che mostra l’andamento delle liquidazioni suddivise per i rispettivi ticker delle criptovalute:
La distribuzione delle liquidazioni per ticker – Fonte: CoinGlass
La maggior parte delle liquidazioni, 261 milioni di dollari, hanno interessato Bitcoin. Ethereum (ETH) è arrivato secondo con 113 milioni di dollari e Solana (SOL) terzo con 39 milioni di dollari.
XRP (XRP) ha una maggiore capitalizzazione di mercato rispetto a SOL, ma ha comunque registrato una performance peggiore in questa metrica, potenzialmente a causa del fatto che quest’ultima ha registrato un maggiore calo dei prezzi.
È interessante notare che, sebbene si sia verificata una lunga stretta nel settore, le piattaforme di scambio non sono state appesantiti in termini di posizioni lunghe, come ha sottolineato la società di analisi Glassnode in un post pubblicato su X.
L’andamento del tasso di finanziamento dei futures per le cinque principali criptovalute – Fonte: Glassnode su X
Glassnode ha osservato che:
“I tassi di finanziamento orari per i 5 principali asset del mercato (BTC, ETH, SOL, XRP e DOGE) mostrano che l’appetito per le posizioni lunghe non è tornato ai livelli visti nel rally di novembre-inizio dicembre”.
Prezzo di Bitcoin
Al momento della stesura dell’articolo, Bitcoin è scambiato a 102.565 dollari, con un aumento del 2,41% nelle ultime 24 ore.
Grafico del prezzo di Bitcoin – Fonte: CoinMarketCap
Nuove altcoin ad alto potenziale
Come si può evincere dal grafico del prezzo di Bitcoin, la criptovaluta leader e il mercato nel suo complesso, seppur lentamente, si stanno già riprendendo dal crollo di ieri. Quest’ultimo, però, non ha avuto alcuna ripercussione sui progetti di nuove criptovalute.
Infatti, le fluttuazioni di prezzo non colpiscono i token che sono ancora in prevendita, anzi, nei momenti di crisi gli investitori pongono particolare attenzione proprio sui nuovi progetti di criptovaluta, prediligendo quelli che hanno riscosso i maggiori finanziamenti.
Uno di questi è il progetto Best Wallet (BEST), la cui prevendita ha raccolto più di 8 milioni di dollari.
L’app Best Wallet è stata progettata apposta per gestire le esigenze del nuovo mercato Web3. Si tratta di un software wallet non custodiale, ricco di funzionalità che offre non solo capacità transazionali migliorate, ma anche uno strumento di screening dei nuovi progetti in arrivo, partnership con i siti di iGaming e altro ancora.
La piattaforma Best Wallet è più di un semplice wallet: è un ecosistema in crescita che vanta un proprio exchange decentralizzato, Best DEX, e un servizio di carta di debito prossimo al lancio, Best Card.
I trader interessati al progetto possono acquisire i token BEST al prezzo unitario di 0,023775 dollari per le prossime 36 ore, prima che avvenga il successivo passaggio di fase della presale e il prezzo aumenti ulteriormente.
Questo articolo è a scopo informativo e non costituisce un invito all’investimento. Le criptovalute sono asset altamente volatili e comportano il rischio di perdere l’intero capitale investito. Si consiglia di fare sempre le proprie ricerche prima di prendere decisioni finanziarie.
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