Pubblicato: 17 Agosto 2016 di Roberto Rossi
Le agende e i taccuini Moleskine sono nelle tasche di milioni di consumatori ma… possono altresì rappresentare un punto di riferimento per i propri investimenti? Cerchiamo di saperne un po’ di più, ricostruendo la storia di questa società, e le sue prospettive per un impiego futuro.
Moleskine store
Moleskine nasce “ufficialmente” nel 1997 come brand che punta a riprodurre i “mitici” taccuini utilizzati dagli artisti e dagli intellettuali degli ultimi secoli (da Van Gogh a Picasso, da Hemingway a Chatwin). Fedelissimo compagno di viaggio, discreto e anonimo nei suoi aspetti esteriori, la società è quotata in Borsa Italiana dallo scorso aprile 2013. L’azienda conta circa 200 dipendenti, una vasta rete di partner e di collaboratori, una sede principale a Milano e diversi uffici di rappresentanza sparsi in tutto il mondo.
Il suo nome, Moleskine, è una libera citazione dall’opera Le vie dei canti, di Bruce Chatwin, in cui lo stesso autore racconta la storia del proprio fornitore di taccuini, un cartolaio con sede a Rue del’Ancienne Comediea Parigi, dal quale venne altresì a sapere, nel 1986, che l’ultimo produttore, una piccola azienda di Tours a conduzione familiare, aveva interrotto la produzione a causa della morte del proprietario. Ebbene, nel 1997 una piccola società milanese, la Modo & Modo Spa, ha avuto la brillante idea di riportare in vita questa particolare tipologia di taccuini, registrando contemporaneamente il marchio Moleskine e avviando una produzione, quasi sperimentale, di 5.000 pezzi. Il successo è talmente acclarato che dopo appena due anni la società inizia a esportare i suoi taccuini in tutto il mondo, con particolare accoglimento negli Stati Uniti e in Giappone.
Nel 2006, la società non riesce più a far fronte alle fortissime richieste e alla necessaria auspicata crescita. Passa così di mano al fondo di investimento francese Societe Generale Capital, che trasforma il suo nome in Moleskine. Il socio di riferimento è oggi il fondo di private equity Syntegra Capital (67,7%), mentre una quota minoritaria è in mano alla Index Ventures (15,2%), al fondatore Francesco Franceschi (10,6%) e dal management (6,5%).
Moleskine agende
Le agende Moleskine rappresentano certamente il principale punto di riferimento della produzione commerciale del gruppo. Tuttavia, il portafoglio di alternative in capo ai tantissimi appassionati del brand è davvero straordinariamente ampio: dai taccuini alle guide da viaggio, dai quaderni agli album, Moleskine propone tutto l’occorrente per poter contare su fedeli e inossidabili supporti di avventura e di riflessione. Particolarmente apprezzate sono inoltre state le linee dedicate a fumetti, personaggi e serie tv: le Moleskine Game of Thrones sono uno dei best seller del momento per la compagnia.
Moleskine 2016
Introdotto un breve profilo societario, cerchiamo di comprendere come stia andando la società, e quali siano le prospettive per i nostri investimenti futuri. Ricordiamo innanzitutto che, dopo un primo trimestre 2016 piuttosto debole, il secondo trimestre è riuscito a ravvivare le sorti commerciali mostrando ricavi netti semestrali in aumento del 13,2 per cento su base annua al cambio attuale (12,3% a cambio costante), a 60,4 milioni di euro. Dunque, su questa strada, la società sarà in grado di rispettare le ambizioni che il top management aveva precedentemente posto.
In particolare, a cambi costanti, notiamo come i ricavi da vendite wholesale siano aumentate del 6,3% a 39,5 milioni di euro, grazie al lancio dei set SmartWriting avvenuto nel secondo trimestre. Il fatturato derivante dal B2B è cresciuto del 3,1%a 9,2 milioni di euro, mentre il fatturato da e-commerce è cresciuto del 43,4% a 3,3 milioni di euro, grazie non solamente all’incremento del numero di piattaforme che hanno iniziato a intermediare tali prodotti, quanto anche grazie a una politica di marketing che ha posto rinnovati sforzi sui canali diretti. Il canale retail è comunque cresciuto del 66,8% a 8,5 milioni di euro, trainato dalle nuove aperture (65, contro le 43 del primo semestre 2015).
Scendendo le righe di conto economico (riclassificato) semestrale, l’EBITDA è stato pari a 14,9 milioni di euro, inclusi 0,5 milioni di euro di voci non ripetibili e straordinarie. L’ETBIDA adjusted è stato pari a 15,4 milioni di euro, in aumento dell’1,4% su base annua. Senza il peso dell’evoluzione degli sfavorevoli cambi valutari, l’EBITDA sarebbe invece cresciuto del 9,2%. Si noti altresì come anche l’EBITDA sembra essere sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi siglati per il resto dell’anno. Tra le altre voci più importanti nella situazione economico finanziaria societaria, il debito netto ammontante a 0,3 milioni di euro, che in corpora il pagamento di un dividendo di 10 milioni di euro (0,047 euro per azione) e 5,6 milioni di euro dal buy back azionario.
Per la restante parte del 2016, il top management societario ha già confermato le linee guida a cambi costanti, con ricavi da vendite e da prestazioni che dovrebbero allinearsi intorno al range di 148 – 153 milioni di euro, e un EBITDA che dovrebbe invece oscillare tra 46 e 48 milioni di euro. Ancora, nel suo comunicato il management societario ha affermato di non attendersi dalla Brexit un significativo impatto sui conti di Moleskine.
Confermiamo dunque, alla data di oggi, un giudizio positivo su Moleskine.