Investimenti

Conviene investire sul Portogallo?

Tra le economie europee periferiche maggiormente tenute sotto controllo dalla Banca Centrale Europea, il Portogallo potrebbe rappresentare una buona opportunità di investimento da parte di tutti coloro che sono alla ricerca di una migliore diversificazione del proprio portafoglio, acquistando titoli di debito lusitani. Ma quanto è “sicuro” il Portogallo? E che cosa attende il Paese nel corso dei prossimi mesi? Possiamo fidarci o si tratta di un impiego molto rischioso, che sarebbe bene ponderare con particolare attenzione e cautela?

Portogallo: meglio essere cauti

Cominciamo subito da una conclusione sulla quale torneremo nel corso del presente approfondimento: nonostante l’agenzia di rating DBRS abbia confermato il proprio giudizio sul rating portoghese il 23 ottobre scorso, garantendo quindi l’investment grade al debito pubblico lusitano, gli investitori internazionali rimangono cauti riguardo alle condizioni del Paese, che continua a presentare diversi fattori potenzialmente destabilizzanti, come l’elevato indebitamento, non solo del settore pubblico, le persistenti difficoltà del settore bancario, il basso livello della crescita potenziale e una prospettiva di manovre fiscali più o meno restrittive, che schiacciano consumi e investimenti.

Una posizione, quella dei principali investitori internazionali, che ci sentiamo di sottolineare. Il Paese è d’altronde uscito dalla recessione due anni fa, ma con una crescita debolissima, che impedisce alla nazione di tornare sui livelli ante-crisi (oggi il livello del PIL rimane del 6 per cento inferiore a quello del 2008). Difficile sarà dunque anche l’azione di Governo, di sinistra, in carica da circa un anno e in questo momento alle prese con il delicatissimo tentativo di bilanciare le istanze primarie della correzione dei conti pubblici con un tentativo di ammorbidire l’austerità degli anni scorsi. La situazione rimane molto delicata e singolarmente esposta ai venti contrari dei mercati, ma, sebbene lentamente e con difficoltà, il lavoro del Governo sembra incontrare l’approvazione di Bruxelles… il cui supporto sarà comunque fondamentale per cercare di risollevare le sorti del Paese.

Conti pubblici in miglioramento (ma su scala di debolezza)

Per quanto concerne i conti pubblici, la situazione è tendenzialmente in miglioramento. Qualche giorno fa il il Parlamento ha dato il primo via libera alla manovra finanziaria “anti-austerità” per il 2017 proposta dal Governo guidato dal socialista Antonio Costa. La manovra mira a “migliorare le condizioni di vita dei portoghesi”, cancellando i tagli lineari agli stipendi del settore pubblico, reintroducendo aumenti alle pensioni minime, dando sostegno alle fasce povere della popolazione ed eliminando l’extra-tassa sul reddito introdotta dal precedente governo di centro destra nel 2011. Il piano prevede però anche un ulteriore consolidamento fiscale, con un deficit che è atteso scendere dal 2,4 per cento di quest’anno all’1,6 per cento nel 2017, in linea con gli accordi del Patto di Stabilità che aveva richiesto che il deficit, dal 4,4 per cento del 2015, ritornasse sotto il 3 per cento già quest’anno. Le uscite totali sono attese in calo di quattro decimi dal 46,1 per cento al 45,7 per cento del PIL grazie alla riduzione mirata delle spese dei dipendenti pubblici e al calo dei sussidi di disoccupazione, mentre la spesa per interessi è attesa rimanere costante al 4,3 per cento del PIL nel biennio; unica voce in aumento quella destinata agli investimenti pubblici. Sul fronte delle entrate, si stima un aumento di cinque decimi a 44,1 per cento da 43,6 per cento grazie a nuove entrate sui patrimoni immobiliari ingenti e a un aumento delle accise su tabacchi e alcol, che dovrebbero portare a un aumento delle entrate nel 2017 del 2,9 per cento su base annua oltre a lievi aumenti del livello della contribuzione sociale.

Ulteriormente, il deficit strutturale dovrebbe vedere una correzione di sei decimi a -1,1 per cento da -1,7 per cento di quest’anno. La manovra prevede una crescita del PIL quest’anno a 1,2 per cento e a 1,5 per cento nel 2017. Il giudizio sul budget rimane ora nelle mani della Commissione Europea, mentre il secondo e ultimo voto sulla manovra da parte del Parlamento è atteso per il 29 novembre. Sempre secondo le stime del Governo, il debito pubblico è atteso in calo a 128,3 per cento nel 2017 da 129,7 per cento di quest’anno grazie al miglioramento dell’avanzo primario tra 2016 e 2017 di nove decimi, da 1,9 per cento a 2,8 per cento.

In un simile scenario, il ruolo della Banca Centrale Europea sembra essere cruciale per tenere a galla il Paese, che rimane incluso nel programma di acquisiti della BCE, ma dipende sempre direttamente dal giudizio di DBRS, che ha in calendario la prossima revisione del rating tra sei mesi.

I titoli di debito portoghesi rimane tra le peggio performanti da inizio anno a livello europeo, con il decennale vicino al 3,2 per cento, oltre 70 punti base sopra i livelli d’inizio anno. La sostenibilità del debito di Lisbona rimane vincolata a un regime di tassi bassi, anche se l’elevata vita media del debito (attualmente la duration media dei titoli di stato portoghesi si aggira sugli otto anni, in allungamento rispetto al passato) garantisce un po’ di spazio di manovra. Lo stock di debito portoghese acquistabile dalla BCE si aggira attorno ai 95 miliardi di euro, di cui finora sono già in portafoglio della Banca Centrale circa 22 miliardi di euro, pari al 23 per cento dello stock disponibile. Il ritmo di acquisti di titoli portoghesi da parte della BCE è rallentato rispetto al primo anno di Quantitative Easing: gli acquisti mensili si aggirano ora attorno a 0,9 miliardi di euro. Pertanto, ipotizzando che il programma termini a marzo, a fine 2017 lo stock di debito detenuto dalla BCE sarà aumentato di circa 4 miliardi, pari al 27 per cento dello stock disponibile. In ipotesi invece di una prosecuzione degli acquisti, a meno di una modifica dei limiti per emittente, gli acquisti potrebbero continuare soltanto fino all’agosto 2017. La decisione della BCE di allungare il programma di acquisti si rivelerà dunque doppiamente cruciale: da un lato, l’ombrello della Banca Centrale è stato uno degli elementi di giudizio che ha permesso a DBRS di mantenere un rating investment grade; dall’altro lato, il PSPP (Public Sector Purchase Programme) tiene sotto controllo la spesa per interessi di Lisbona permettendole di allentare, seppur in modo vigilato, l’austerità.

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Sull'autore

Roberto Rossi

Roberto Rossi è un professionista con una consolidata carriera nel settore dell'informatica e dei mercati finanziari, distintosi per la sua profonda passione e competenza in entrambi i campi. Laureato in Informatica, Rossi ha iniziato la sua carriera tecnologica con un forte impegno nell'innovazione e nello sviluppo software, contribuendo significativamente a progetti di rilievo nel settore tecnologico.

La sua curiosità intellettuale e la predisposizione alla continua evoluzione professionale lo hanno spinto, circa vent'anni fa, a esplorare con fervore il mondo dei mercati finanziari. Questo nuovo percorso ha segnato l'inizio di una proficua fase della sua carriera, durante la quale Rossi ha approfondito le dinamiche dei mercati globali, specializzandosi in strategie d'investimento e analisi finanziaria. La sua abilità nell'interpretare i dati di mercato e prevedere le tendenze economiche gli ha permesso di ottenere risultati notevoli come investitore e consulente finanziario.

Circa dieci anni fa, Rossi ha ampliato ulteriormente i suoi orizzonti professionali dedicandosi allo studio e all'investimento in Bitcoin e altre criptovalute, anticipando la rivoluzione digitale nel settore finanziario. La sua capacità di integrare le competenze informatiche con la conoscenza finanziaria gli ha conferito una posizione di rilievo nell'ambito della blockchain e delle criptovalute, rendendolo una figura di spicco in questo settore emergente.

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