Pubblicato: 4 Gennaio 2017 di Roberto Rossi
L’attesa per l’espressione della corte distrettuale di Seul sulla congruità dell’offerta che Fincantieri ha presentato per Saint-Nazaire, uno dei polo cantieristici più importanti del vecchio Continente, di brand Stx–France, ha soddisfatto il tiepido ottimismo trapelato negli scorsi giorni. Nelle ultime ore, infatti, dalla Corea del Sud è arrivata l’ufficialità che la società triestina si è aggiudicata la faticosa corsa finalizzata ad ottenere il 66,7% del capitale sociale della società francese, che detiene (tra gli altri) l’asset relativo al polo cantieristico e che è riconducibile alla holding coreana Stx Offshore & Shipbuilding, attualmente in fase di amministrazione controllata a seguito di un profondo crac da 5,8 miliardi di dollari.
Ottimismo giustificato
L’ottimismo trapelato negli ultimi giorni che separavano i rumors dai dati di fatto (il verdetto era atteso da tempo), è dunque stato più che giustificato: i principali concorrenti (l’olandese Damen, i francesi Dcns e la malese Genting) si erano infatti defilati, lasciando così spazio alla proposta di Fincantieri, sulla quale – peraltro – vige il massimo riserbo. Secondo gli analisti, comunque, la valutazione complessiva dovrebbe aggirarsi tra i 100 e i 200 milioni di euro: un range non certo irrilevante, ma comunque già in grado di fornire una prima impressione sull’importanza di un’operazione che potrebbe passare alla storia dell’evoluzione societaria della compagine italiana.
Un fiore da aggiungere al proprio occhiello
Se l’operazione dovesse andare in porto, Fincantieri riuscirebbe a mettere a segno un colpo da “ricordare”. La società triestina andrebbe infatti ad aggiudicarsi i cantieri dell’Atlantique, che hanno già in pancia, per i prossimi dieci anni, delle commesse straordinariamente importanti da parte di operatori di principale riferimento nel settore, come Msc o Royal Caribbean
I rapporti con Dcns
Oltre alla presenza di un’offerta di rilievo, altre determinanti sembravano suggerire che il matrimonio potesse andare in porto. I rapporti tra i due Paesi sono ad esempio molto positivi, così come quelli con il gruppo militare francese Dcns, che era tra coloro che sembravano interessati ad acquisire la quota mancante del capitale di Stx France, e che rimarrà a detenere una minoranza di blocco del 33,3%. I francesi hanno in merito fatto sapere che non intendono uscire dal capitale di Stx e, dunque, ogni mossa dovrà essere effettuata tenendo in considerazione la presenza (discreta o meno, sarà da vedere) del partner transalpino: i quali, ricordiamo, vantano anche la facoltà di far stoppare qualsiasi operazione che sia lesiva degli interessi nazionali sulla base della legge sulle società strategiche. Ora, considerando che Saint Nazaire è strategico per la Francia (è l’ultimo cantiere navale del Paese che possa costruire una portaerei di nuova generazione), è facile pensare che i rapporti con Dcns dovranno essere i più cordiali possibili.
In tal proposito, stando a quanto affermato dal ministro dell’Industria francese, Christophe Sirugue, il nuovo assetto Stx France potebbe essere contraddistinto per un patto azionario tra il gruppo triestino e Dcns, che diverrebbe socio di minoranza con una quota inferiore al 20%. Sarà così?