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Fiorino ungherese: caratteristiche e consigli di investimento

Pubblicato: 11 Agosto 2016 di Roberto Rossi

Tra le valute europee che nel corso degli ultimi anni hanno compiuto i maggiori sbalzi di volatilità, il fiorino ungherese si candida certamente ad essere una delle protagoniste. Ma quali sono le caratteristiche del fiorino ungherese? E in che modo poter investire e guadagnare sulle sue oscillazioni?

Fiorino ungherese valuta

Cominciamo con una breve panoramica sulle caratteristiche di questa valuta e, ancor più, su quelle dell’economia “sottostante”. Dopo un primo trimestre 2016 che è stato contraddistinto da un significativo rallentamento, dovuto anche a fattori straordinari, le prospettive per il Pil ungherese sono di una riaccelerazione che riteniamo però non essere particolarmente ingente. Se infatti è vero che le indicazioni per il secondo e il terzo trimestre sono di ripresa della produzione industriale e degli investimenti, è anche vero che il trend in atto non ci sembra essere sufficientemente apprezzabile. Solida è la dinamica dei consumi, che dopo un boom nel primo trimestre 2016, dovrebbero proseguire nella loro scia positiva anche nella seconda parte dell’anno, grazie principalmente ai progressi sul mercato del lavoro. Tra gli altri dati macro che interessano la valuta del fiorino ungherese, anche un tasso di disoccupazione che si conferma ai minimi, e la partecipazione al lavoro, piuttosto elevata.

Passando alle previsioni, la Banca centrale ungherese ha affermato che la crescita del Pil dovrebbe mantenersi intorno al 3% nell’ipotesi in cui dovessero essere estese le misure governative di stimolo, che hanno introdotto vari programmi di sostegno al credito e al mercato immobiliare. Insomma, quanto basta per lasciare intendere che nel prossimo futuro il ruolo principale di stimolo all’economia passerà nelle mani del governo che, dopo aver cumulato un deficit pubblico contenuto nella parte iniziale dell’anno, potrebbe lasciar spazio a nuovi investimenti espansivi nella seconda parte. Tra le varie misure, l’incremento degli stipendi pubblici e i co-finanziamenti agli investimenti avviati con i fondi europei, e i trasferimenti ai progetti di sanità, di istruzione e di infrastrutture.

Tornando in seno alle decisioni di politica monetaria della Banca centrale ungherese, ricordiamo come dopo aver chiuso nello scorso maggio la fase espansiva di politica monetaria, l’istituto abbia confermato nello scorso luglio i tassi di riferimento allo 0,9%. La Banca ne ha anche approfittato per poter affermare la guidance accomodante, che dovrebbe essere contraddistinta da misure non convenzionali come la modifica delle aste di finanziamento di breve termine. Con tali strumenti, la Banca punta a modificare i tassi di breve termine e gestire al meglio l’offerta di liquidità.

Fiorino ungherese euro

Giungiamo ora a comprendere in che modo il cambio fiorino ungherese euro potrebbe modificarsi nel corso delle prossime settimane. Per far ciò, dobbiamo però prima compiere un piccolo passo indietro, e ricordare come dopo la Brexit e dopo la serie di attentati che ha coinvolto il vecchio Continente (e in particolar modo Francia e Germania), la volatilità della valuta ungherese nei confronti dell’euro sia cresciuta notevolmente. Nonostante ciò, il livello del cambio EUR/HUF continua a oscillare all’interno di un range tutto sommato non ampissimo, contraddistinguendo pertanto il dinamismo di breve termine ma in una forbice non vasta. E in futuro?

Il futuro potrebbe rappresentare un momento di svolta per il cambio EUR/HUF, visto e considerato che le determinanti che stanno rendendo incerta la sua evoluzione dovrebbero essere confermate. Tra le principali, anche le posizioni politiche particolarmente estreme del premier Orban, il quale ha prima sminuito l’importanza dell’Unione Europea (definendola, dopo la Brexit, non più un attore globale, ma solo regionale) e poi ha confermato le proprie valutazioni sui collegamenti sussistenti tra il terrorismo e l’immigrazione. E non è certamente un caso che proprio durante gli scorsi mesi, in coincidenza con un temporaneo periodo di maggiore affiatamento politico tra l’Ungheria e l’Unione Europea, si fosse registrato un contenimento della volatilità del cambio EUR/HUF, poi invece improvvisamente aumentato una volta che le tensioni sono tornate ad affiorare.

D’altronde, con la rinnovata leadership confermata dalle urne il primo ministro Orban continuerà a guidare l’azione del Governo che anche nel passato, in diverse occasioni, è entrata in contrasto con le principali istituzioni europee. Nel suo discorso al congresso del partito Fidesz, a dicembre dello scorso anno, il premier Orbam aveva ribadito la priorità dell’orgoglio nazionale rispetto allo spirito di accoglienza dei profughi espresso dall’Europa, per un’opinione che ha dato il via a una lunga fase di inasprimento dei rapporti con l’Unione Europea. Le tensioni si sono poi prolungate fino ai giorni d’oggi, forse anche per alcune vecchie “ruggini” risalenti a diversi anni fa, quando la Commissione Europea aprì due procedure di infrazione, una relativa all’indipendenza della Banca centrale ungherese (NBH) e l’altra a tutela dell’indipendenza dei giudici. La prima procedura fu chiusa a seguito dell’abrogazione da parte del Parlamento magiaro delle norme incompatibili con i requisiti di indipendenza delle Banche centrali contenuti nei Trattati Europei, mentre la seconda procedura fu risolta con la sentenza della Corte di Giustizia Europea (CGE) che ha accolto le tesi dell’Unione europea.

Per quanto riguarda le previsioni, è possibile che nel breve termine il cambio EUR/HUF possa oscillare tra i 315 e i 320. Nel medio termine, invece, le stime di consenso raccolte da Bloomberg porterebbero il cambio tra 320 e 325 nel 2017, per poi riallinearsi sotto quota 310 nel 2018.

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Sull'autore

Roberto Rossi

Perito Informatico ma appassionato del trading online con i CFD. Mi occupo di stesura articoli sul trading online, CFD e forex.