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Inizia l’era Trump: ecco i contenuti del discorso inaugurale

Pubblicato: 5 Giugno 2018 di Roberto Rossi

Il 20 gennaio è iniziata ufficialmente l’era Trump. Ed è altresì iniziata con un discorso che non passerà certamente alla storia per essere uno dei più evocativi e significativi (anzi). Le brevi dichiarazioni iniziali sono infatti state un mix tra un sentimento di nazionalismo e una previsione di scenario protezionistico, con una descrizione abbastanza grigia del locale contesto produttivo e sociale, definito quale “attaccato” esternamente dai Paesi concorrenti che sottraggono benessere al cittadino americano. Il messaggio è stato focalizzato sulla situazione dell’interno del paese, e ha riprodotto e amplificato gran parte dei temi populisti della campagna elettorale, con una esplicita caratterizzazione di questa presidenza in termini anti-establishment, con frecciate al mondo politico di Washington, ma senza indicazioni precise sulle linee di azione in arrivo.

Un discorso “fuori” dalla realtà?

In verità, i toni utilizzati da Trump nel suo messaggio inaugurale sembrano contrastare in misura decisa con quella che è la realtà del ciclo economico statunitense, che da diverso tempo vive una fase di piena ripresa, con un mercato del lavoro al pieno impiego, un’inflazione bassa e positiva, una ricchezza netta delle famiglie sui massimi storici. Il tycoon americano si è invece concentrato sui presunti “freni” al benessere della classe media del Midwest industriale, sulle difficoltà delle aziende statunitensi, sulla necessità di riportare i consumi su prodotti locali, e così via.

I primi provvedimenti di Trump

Nella sua prima giornata da presidente, Trump ha proseguito nel filone già tracciato con il suo discorso di insediamento (e con buona parte degli slogan elettorali), firmando alcuni ordini esecutivi, la maggior parte dei quali è di routine per il passaggio delle consegne, ma integrando ad essi un provvedimento di chiara rilevanza politica, riguardante la riforma sanitaria: ha infatti ordinato alle agenzie competenti di eliminare o frenare tutte le parti dell’Affordable Care Act che possono essere considerate penalizzanti per gli individui, per gli Stati e per gli assicuratori. Tra i principali pericoli di brevissimo termine, gli analisti sollevano l’ipotesi che possa essere prevista l’abolizione dell’obbligo di essere assicurati, con conseguenti immediate ripercussioni negative sul sistema assicurativo attraverso un ovvio aumento di azzardo morale.

A metà settimana Trump incontrerà i parlamentari repubblicani per definire l’agenda legislativa. Nel frattempo l’amministrazione è senza personale, con solo un paio di nomine confermate dal Senato (Mattis come segretario di stato, e Kelly come segretario della sicurezza interna). I portavoce di Trump segnalano che le priorità immediate saranno commercio internazionale e immigrazione, su cui il presidente può agire anche senza l’intervento attivo del Congresso. È già stato richiesto un incontro con i rappresentanti di Canada e Messico per rivedere le condizioni del NAFTA, mentre è stata fissata la visita del primo ministro inglese May per fine settimana. Anche se un accordo commerciale USA-UK sarà uno degli argomenti in discussione, i tempi per un eventuale trattato saranno lunghissimi e dipenderanno anche dai termini di Brexit. In ogni caso, l’apertura dell’era Trump è, come previsto, conflittuale e di rottura, sia verso l’establishment interno sia verso quello internazionale. Il punto fermo è l’enorme aumento di incertezza sulle linee di politica economica e di politica estera.

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Sull'autore

Roberto Rossi

Perito Informatico ma appassionato del trading online con i CFD. Mi occupo di stesura articoli sul trading online, CFD e forex.