Pubblicato: 5 Giugno 2018 di Roberto Rossi
Come spesso accade a personaggi controversi la cui identità non è troppo conosciuta dai non addetti ai lavori, anche la fama di Jordan Belfort si è improvvisamente accesa (o riaccesa) in seguito a un film, The Wolf of Wall Street. Ma chi è Jordan Belfort? Quale è stata la sua carriera? E perché nell’arco di una sola decina d’anni è finito dall’esser uno dei broker importanti della storia di Wall Street, all’esser arrestato per frode e per riciclaggio di denaro? Cerchiamo allora di ripercorrere la sua storia, e capire se quel che avete visto nel film interpretato da Leonardo Di Caprio sia, o meno, attendibile.
Indice
Jordan Belfort: chi è e come è diventato uno dei migliori broker al mondo
Jordan Belfort nasce a New York il 9 luglio 1962 da una famiglia di commercialisti e di avvocati. Con un’infanzia nel Bronx, e un’adolescenza nel Queens, Belfort ha modo di appassionarsi al mondo finanziario solamente in una non giovanissima età: i suoi studi lo conducono infatti alla facoltà di biologia dell’American University di Washington, e solo dopo l’uscita (con successo) dall’istituto universitario, intraprenderà la carriera di broker, iniziando a scalare i suoi primi gradini alla L.F. Rothschild, dove rimarrà fino al 1987, anno del suo fallimento.
Due anni dopo la sua esperienza di broker intraprende il passo decisivo verso la piena consapevolezza: nel 1989, infatti, Jordan Belfort fonda la Stratton Oakmont, una società di intermediazione mobiliare che si specializza nel brokeraggio di penny stock. A proposito, cosa sono le penny stock?
Penny Stock
Le penny stock sono delle azioni dal valore molto basso (tipicamente, meno di un dollaro o, per usare gli standard della SEC, meno di 5 dollari), contraddistinte da grande maggiore rischio e maggiore volatilità di prezzo. Insomma, dei titoli finanziari dall’alto pericolo e dall’alto rendimento (potenziale), di norma non presenti sui listini azionari e, pertanto, non per forza adeguatamente in linea con le regolamentazioni di sicurezza. Non sono inoltre soggette ai controlli da parte degli organi competenti, rendendo quindi le penny stock uno strumento di “scommessa” finanziaria che potrebbe portare a grandi perdite e grandi risultati positivi.
Jordan Belfort: dal successo al fallimento
Ora che abbiamo compreso che cosa siano – in estrema sintesi, ma torneremo sull’argomento prossimamente – le penny stock, possiamo proseguire la nostra storia. Purtroppo, non sempre Belfort intermedierà le azioni nei confronti degli investitori con la dovuta trasparenza. Anzi, molto spesso, come diranno successivamente le cronache giudiziarie, Belfort mente ai trader sul reale valore dei titoli venduti e sul livello di rischio degli investimenti. Quanto basta per potergli condurre una incredibile fortuna e ricchezza, che Belfort “traduce” in termini diretti in uno stile di vita particolarmente “esagerato”: le cronache delle sue feste e degli abusi di droga e di alcol finiscono molto spesso sulle pagine della vita newyorkese. Parallelamente all’escalation dei suoi eccessi, anche la propria società, la Stratton Oakmont, amplia i suoi orizzonti e le sue strutture: arriverà, a metà degli anni ’90, a impiegare oltre 1.000 broker e fatturare un miliardo di dollari.
Ad ogni modo, così come celere è stata la scalata al successo, celere è stata anche la rovinosa caduta. Nel 1998 Belfort viene infatti arrestato per frode e per riciclaggio di denaro. Trascorre quasi 2 anni in una prigione federale, assicurando all’FBI una piena collaborazione, e rimborsando le oltre 1.500 vittime truffate, con un controvalore complessivo di 110 milioni di dollari. Durante la permanenza in carcere Belfort conosce Tommy Chong, che lo incoraggia a scrivere un libro sulla sua storia. Il libro, come potreste ben intuire giunti a questo punto della storia, si chiama The Wolf of Wall Street e, dopo qualche anno, sarà la base di partenza che spingerà Martin Scorsese a dirigere il film omonimo. Il ruolo di Belfort sarà interpretato da Leonardo DiCaprio, mentre il vero protagonista appare solamente alla fine, con un piccolo cameo.
The Wolf of Wall Street
Il film di Scorsese rappresenta un Belfort eccessivo e spregiudicato. Ma le scene del film si sono realmente verificate? In linea di massima, è possibile essere concordi soprattutto con il contesto nel quale la pellicola è calata: il film mostra infatti un ambiente frenetico e iper competitivo, in cui i broker non sembrano avere molti freni e scrupoli. È inoltre sufficientemente attendibile quel che accadde nella prima fase della carriera di Belfort, con il fallimento della L.F. Rothschild e la ripartenza con il mondo delle penny stock. Sono invece modificate, a volte anche pesantemente, altre scene. Ad esempio, l’incontro tra Belfort e Azoff (suo futuro socio in affari) non avviene in ristorante ma in un autobus. Non vi sono inoltre riscontri che, come invece avviene nel film, Belfort e un collega ebbero modo di lanciare un nano come “freccetta” per un tiro a segno…
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