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Media mobile: a cosa serve, come si usa, come si calcola

Media Mobile
Scritto da Carlo Gentili

In questa guida parliamo della media mobile. Anzi, delle medie mobili (le varianti sono numerose), indicatori ampiamente utilizzati dai trader e che, in un certo senso, o almeno per buona parte degli investitori, rappresentano il fulcro di ogni attività di analisi tecnica. Anche perché, è bene anticiparlo già nella parte introduttiva, le medie mobili non sono solo strumenti, ma anche ingredienti per l’elaborazione di altri strumenti, ovvero di indicatori (es. il MACD). Già da questa dinamica si intuisce il ruolo che una media mobile può giocare in una prospettiva di piena comprensione del mercato, nonché della sua capacità di svelare, seppur attraverso il discorso grafico e numerico, le meccaniche che soggiacciono al mercato. 

Nei prossimi paragrafi offriremo una ampia panoramica dello strumento media mobile, partendo da qualche informazione utile a inquadrare l’argomento, per poi elencarne le varianti e fornendo, infine, una specie di vademecum sull’interpretazione ai fini analitici e operativi.

Tuttavia, preme segnalare un particolare. Per quanto le medie mobili possano risultare efficaci, alla fine dei giochi potrebbero rivelarsi persino inutili, se alle spalle del trader non c’è un ambiente di trading all’altezza delle sue aspirazioni. Ovvero, se non è supportato da un buon broker. La tematica è importante, in quanto si pone in una posizione di propedeuticità rispetto a tutto il resto. Dunque, fate attenzione a quale broker scegliete.

Noi consigliamo di andare sul sicuro, e di optare per broker dalla reputazione eccellente. Tra questi spicca XTB, che spicca rispetto alla concorrenza per le garanzie di sicurezza, per l’offerta ampia, per la politica di costi favorevole al trader. Da segnalare, riguardo XTB, anche la volontà di porsi al fianco del cliente, predisponendo strumenti di supporto. Il riferimento, tra gli altri, è al servizio XTB X Trading Central, che eroga segnali affidabili e con una certa regolarità, fornendo indicazioni pronte per l’uso. 

Media mobile: info generali

Prima di lanciarci in un’analisi approfondita circa l’uso della media mobile, anzi delle medie mobili, è bene fornire un quadro dello strumento, analizzandone l’origine, gli obiettivi che si poneva nella sua forma originaria e, perché no, raccontare qualcosa della sua evoluzione.

Non è un impegno semplice da portare a termine, ciò va specificato, in quanto il concetto di media mobile getta le basi nella matematica pura, e dunque potrebbe assomigliare al celebre uovo di Colombo. E, in quanto tale, implicare una certa difficoltà nell’assegnare una qualche paternità. In un certo senso, infatti, la media mobile non è stata scoperta, ma è stata estrapolata dal grafico. Si basa su un concetto astratto, intrinseco alle dinamiche del trading.

Questa dinamica pone le medie mobili in una posizione altra rispetto agli altri indicatori. Sia chiaro, non stiamo facendo riferimento a una qualche superiorità in termini di efficacia, bensì del ruolo che la media mobile stessa gioca nel trading, quasi come fosse un mattoncino per l’elaborazione degli altri strumenti di analisi tecnica. Questa prospettiva, o meglio interpretazione dei fatti, è scalfita solo parzialmente dal percorso evolutivo che comunque ha interessato le medie mobili.

Chi ha inventato il Media mobile?

Come appena anticipato, assegnare una paternità alla media mobile è piuttosto difficile, visto il carattere intrinseco dello strumento. Tuttavia, se non si può parlare di “inventore” è possibile individuare un gruppo di trader che, in ambiti diversi e per scopi altrettanto variegati, ha giocato un ruolo fondamentale nella codificazione del concetto di media mobile, e nella sua trasformazione in strumento sia analitico che operativo.

Per farlo, occorre andare veramente indietro nel tempo. A quanto se ne sa oggi, il primo a parlare in modo ufficiale di media mobile come strumento per investire è stato un trader di nome U. Yule, nel lontanissimo 1909. A dire il vero ha utilizzato il termine “media istantanea”, inserendolo in un articolo di una rivista scientifica.  

Un altro tassello è stato aggiunto dall’analista e ricercatore H. Wold circa trent’anni dopo, quando ha pubblicato un libro in cui espandeva il concetto di media mobile e ne elencava pedissequamente gli usi. Un contributo importantissimo, forse decisivo, è stato apportato da Charles Holt, che ha incentrato il suo lavoro di ricerca (molto empirico) sul concetto di media mobile esponenziale (che tratteremo nei prossimi paragrafi). 

A cosa serve la Media mobile

Una volta introdotto la media mobile dal punto di vista storico, e averne menzionato le origini, possiamo procedere con le definizioni. Che cos’è nello specifico una media mobile? Qual è il suo scopo? La definizione, almeno dal punto di vista matematico, è abbastanza semplice. Una media mobile è una linea forma da punti, ciascuno dei quali corrisponde alla media del prezzo registrato nelle sessioni precedenti.

La media è “mobile” in quanto nella sua elaborazione viene stabilito un numero di periodi (o sessioni o giorni) che rimane costante ma che letteralmente “scorre” a mano a mano che il tempo passa. In questo modo, l’ultimo punto-media viene sostituto dal punto-media successivo, che a sua volta verrà sostituto da quello ancora successivo etc. La stessa cosa accade con il primo punto.

Lo scopo della media mobile, così come qualsiasi indicatore che si rispetti, è fornire indicazioni quanto più possibili affidabili circa lo stato attuale del mercato e orientamenti riguardanti il futuro. In breve, segnali di acquisto e di vendita. Lo fa sulla base di un principio che è innanzitutto di logica e buon senso, e che approfondiremo in seguito. 

Le tipologie di medie mobili

In realtà occorrerebbe parlare non di media mobile ma di medie mobili. Un elemento che caratterizza questo strumento, infatti, è la presenza di numerose varianti, le quali non rappresentano un orpello o un qualcosa che possa essere adoperato a gusto, ma anzi versioni più che legittime, ciascuna delle quali funziona meglio in una specifica fase di mercato o per raggiungere scopi altrettanto circoscritti. Di seguito, elenchiamo le tre tipologie principali di medie mobili.

Media mobile semplice. E’ una media mobile in cui ogni media è calcolata secondo lo stesso peso. Non vi è una particolare ponderazione, anzi non ve n’è alcuna. Sicché ipotizzando una media mobile a 10 periodi, al prezzo più recente verrà assegnato un peso di 0,1 esattamente come il prezzo meno recente. E’ la variante più utilizzata, ma è poco indicativa in quanto, anche dal punto di vista logico, i prezzi non dovrebbero avere la medesima importanza. 

Media mobile ponderata. E’ una media mobile in cui ai prezzi viene assegnato un peso diverso, secondo una meccanica piuttosto lineare. Per esempio, sempre ipotizzando una media mobile a 10 periodi, il prezzo più recente avrà un peso dieci volte superiore a quello del prezzo meno recente; il secondo prezzo avrà un preso nove volte superiore a quello del primo e via discorrendo. 

Media mobile esponenziale. In questo caso, la ponderazione segue calcoli più complessi, logaritmici. Il peso aumenta considerevolmente a mano a mano che ci si sposta verso il presente. In questo modo, il peso del prezzo più vecchio (sempre ipotizzando una media mobile a 10 periodi) non sarà un decimo di quello del prezzo più recente, ma infinitamente minore, pur rientrando nel calcolo. 

La divisione in velocità

Un altro criterio di differenziazione, oltre al calcolo della media stessa, è l’orizzonte temporale o, per dirla in gergo, la velocità. Esistono infatti media mobili lente e veloci. Le medie mobili lente sono quelle formate a partire da numerose sessioni, in genere più di 20, mentre le medie mobili veloci sono quelle formate a partire da poche sessioni, in genere meno di 13.

Le medie possono essere utilizzate da sole, ma soprattutto in coppia, in modo da offrire un numero e una qualità di informazioni alti. 

Come si usa la Media mobile

L’interpretazione delle medie mobili segue principi e dinamiche non molto complicate, anche perché fungono da base per l’interpretazione di strumenti ancora più complessi. In linea di massima, però, è bene dedicare spazio a tre dinamiche.

L’impostazione della media mobile. E’ forse il passaggio più importante. Qual è il numero di periodi adatto? Qual è la tipologia più adatta? Partendo proprio dalla tipologia, possiamo affermare che in realtà la media mobile esponenziale è quella che offre le informazioni più realistiche. Tuttavia, è anche la più difficile da analizzare. Per questo motivo, magari con qualche accorgimento interpretativo, la tipologia più utilizzata rimane la semplice. 

L’interazione tra la media mobile e la linea di prezzo. Analizzare l’interazione tra una singola media mobile e il prezzo è il modo più semplice e rapido per trarre informazioni sul mercato e orientamenti per i trader. Il motivo è semplice, se si segnalano cambiamenti nell’interazione, es. un incrocio o una divergenza significativa, vuol dire che in questo momento sta accadendo qualcosa di diverso rispetto al passato, e potrebbe essere in moto un cambiamento. 

L’interazione tra le medie mobili. La ratio è la medesima del capoverso precedente. Se due medie mobili interagiscono tra di loro in modo diverso da quanto non abbiano fatto fino a quel momento, appunto incrociandosi, ciò segnala un cambiamento in atto nel mercato. Nella fattispecie scompare il prezzo come termine di paragone in quanto considerato, qui, come elemento aleatorio, almeno rispetto alle medie mobili (che recano con sé la storia recente del prezzo). Ovviamente, le medie mobili devono avere velocità molto diverse. 

Nei prossimi paragrafi entreremo più nel dettaglio ed elencheremo le situazioni in cui le medie mobili generano segnali di acquisto e di vendita, ponendo come riferimento i criteri che abbiamo appena descritto. 

I segnali di acquisto

Per quanto riguarda l’interazione prezzo-media, si trae un segnale di acquisto quando una media mobile, specie se lenta, incrocia dal basso verso la linea del prezzo, ponendosi più o meno stabilmente al di sopra di essa.

Per quanto riguarda l’interazione media-media, si trae un segnale di acquisto quando una media mobile veloce incrocia dal basso verso l’alto una media mobile lenta, ponendo al di sopra di quest’ultima.

I segnali di vendita

Ponendo come base interpretativa il criterio dell’interazione tra prezzo e medie, si trae un segnale di vendita quando una media mobile, specie se lenta, incrocia dall’alto verso il basso la linea del prezzo, ponendosi più o meno stabilmente al di sotto di essa.

Secondo il criterio dell’interazione media-media, invece, si trae un segnale di acquisto quando una media mobile veloce incrocia dall’alto verso il basso una media mobile lenta, ponendo al di sotto di quest’ultima.

Il ruolo da punto pivot della media mobile

Un utilizzo alternativo delle medie mobile consiste nel trasformarle in supporti e resistenze dinamici. Ovvero capaci di “seguire” il prezzo a mano che si susseguono le sessioni. In questo caso, quando la MM si pone stabilmente al di sotto del prezzo, essa fungerà da supporto; mentre fungerà da resistenza quando si porrà stabilmente sopra il prezzo. 

In questo caso, quale media utilizzare? Il consiglio è di puntare alle medie mobili esponenziali. In quanto alla velocità, dipende dalla vostra strategia. Badate però che la rottura di una resistenza o di un supporto ricavato da una MM lenta è più significativo (per quanto più raro) rispetto alla rottura di una resistenza o di un supporto ricavato da una media mobile veloce. 

Come si calcola la Media mobile

Il calcolo delle medie mobili più che complicato, è abbastanza lungo. Ad ogni modo è necessario intendersi di statistica per poterlo fare “a mano”. Tra l’altro, è una operazione inutile Infatti la totalità delle piattaforme e dei broker offrono, quasi come fosse un plugin, la possibilità di impostare le medie mobili a mezzo interfaccia. L’utente può decidere con pochi clic la tipologia di media mobile e il numero di periodi. 

L’importanza di un ambiente di trading sereno: l’esempio di XTB

Lo abbiamo anticipato a inizio articolo: per quanto le medie mobili possano rivelarsi strumenti utili, da sole non bastano, proprio come gli altri indicatori. Propedeutica è la scelta di un buon broker, capace di predisporre un ambiente di trading sereno e produttivo. Noi consigliamo XTB, che eccelle per le garanzie di sicurezza (è licenziato, tra gli altri, dal famoso ente internazionale Cysec), per l’ampiezza dell’offerta e per la politica dei costi piuttosto accomodante.

Ma i pregi i XTB non finiscono qui. Uno dei suoi pregi consiste nell’offerta di servizi diversi, che possano fungere da supporto tecnico per i trader. Tra questi spicca XTB X Trading Central, che fornisce ai trader dei segnali affidabili e pronti per essere impiegati. Un aiuto rapido e concreto, e che tra l’altro è frutto anche dello studio delle medie mobili. 

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Sull'autore

Carlo Gentili

Carlo Gentili si distingue come una figura eminente nel mondo del trading e dell'analisi di mercato finanziario, con oltre tre decenni di esperienza che testimoniano la sua competenza e i risultati notevoli nel settore. La sua carriera è costellata di successi, frutto di una profonda comprensione dell'analisi tecnica e fondamentale, competenze che ha sapientemente applicato nei mercati finanziari internazionali.

Formatosi in Economia con specializzazione in Finanza presso un'istituzione di rilievo nazionale e arricchito da un Master in Finanza Quantitativa da un prestigioso istituto internazionale, Gentili ha sviluppato solide basi teoriche e affinato le sue abilità analitiche, cruciali nel settore finanziario. La sua carriera nelle sale operative di rinomate istituzioni finanziarie ha rivelato un talento eccezionale nell'analisi di mercato e nella formulazione di strategie di trading efficaci, guadagnandosi l'apprezzamento nel campo.

Dopo quindici anni in contesti istituzionali, Gentili ha intrapreso la carriera di trader indipendente, ottenendo significativi successi grazie alla flessibilità delle sue strategie e alla profonda comprensione dei meccanismi di mercato. Negli ultimi anni, si è dedicato alla formazione di nuove generazioni di trader e analisti, attraverso seminari, corsi online e pubblicazioni, trasmettendo le sue conoscenze e promuovendo la crescita professionale di aspiranti trader.