Gli italiani che utilizzano i sistemi di sovvenzionamento forniti dallo Stato, sono moltissimi i sistemi forniti, e il più importante è senza dubbio il NASpI, che nel 2017 ha visto una vera e propria ristrutturazione, anche grazie al nuovo assegno di disoccupazione che fu presentato per la prima volta dal Governo Renzi.
Attraverso NASpI, sarà quindi possibile scoprire svariate informazioni, come gli aggiornamenti su personale ATA, docenti, scuole precari, sarà possibile fare anche il calcolo dell’importo, i requisiti per richiedere la disoccupazione e l’indennità di disoccupazione 2017.
Indice
Che cosa è NASpI, l’indennità di disoccupazione
L’indennità di disoccupazione, chiamata con il termine NASpI, è l’assicurazione per tutte quelle persone che hanno perso il proprio lavoro. Dal 2015, il NASpI ha preso il posto del ASpI, che è stata abolita per tutte quelle persone che hanno perso il proprio lavoro (involontariamente) da dopo il 30 aprile 2015.
NASpI 2017: indennità di disoccupazione
La NASpI è dunque l’indennità di disoccupazione che è stata inventata con il Jobs Act (art. 1 comma 2 legge 183/2014) che è quindi dedicata a tutte quelle persone che hanno purtroppo perso il lavoro, andando dunque a rimpiazzare la vecchia indennità di disoccupazione, che al tempo era presente in due modalità (Aspi o Mini AspI).
NASpI INPS
NASpI è dunque un sussidio di disoccupazione che viene rivolto a tutte quelle persone che lavoravano per un’azienda privata (con contratto di lavoro subordinato) e che sono state licenziate per motivi che sono da associare solo e soltanto all’azienda.
Si tratta quindi di un sussidio di disoccupazione che viene rivolto a varie tipologie di lavoratori: dipendenti pubbliche amministrazioni con lavoro a tempo determinato, personale artistico con contratto di subordinazione, soci lavoratori di cooperative con contratto subordinato, apprendisti.
NASpI INPS: chi può richiedere assegno disoccupazione 2017
Varie tipologie di lavoratori possono richiedere la NASpI, l’indennità di disoccupazione. La NASpI spetta dunque a svariate tipologie di lavoratori.
Il lavoratore licenziato
La lavoratrice che ha fornito le dimissioni durante il periodo di maternità
Lavoratrici madri che sono state obbligate alle dimissioni per maternità
Lavoratore licenziato per motivi disciplinari
Anche quelli che fanno parte di alcune categorie considerate “particolari” possono richiedere la Naspi:
– Vittime di mobbing
– Mancato pagamento stipendio
– Conciliazione volontaria
– Peggioramento delle mansioni
– Vittima di molestie sul luogo di lavoro
– Cambiamento di sede senza motivo
NASpI: i requisiti per avere assegno disoccupazione
Il requisito più importante per poter ottenere la NASpI è quello di aver perduto in maniera involontaria, la propria occupazione. Chi richiede la NASpI, deve essere comunque inquadrato in uno dei seguenti stati:
– Avere lo Stato di Disoccupazione;
– 13 Settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni (prima del periodo di disoccupazione). In pratica, è necessario che il richiedente abbia avuto 1 anno e un mese di contribuzione nei quattro anni precedenti alla disoccupazione;
– Inoltre, è necessario che il lavoratore abbia avuto ben 30 giornate di lavoro effettivi, nei 12 mesi precedenti alla disoccupazione.
Chi non può usufruire della NASpI 2017 sono tutte quelle persone che non vengono considerate “utili”, in quanto vengono fornite già di contributi: chi è in stato di malattia e infortunio sul lavoro, cassa integrazione ordinaria e straordinaria e sospensione attività di lavoro con zero ore, ed anche tutte quelle persone che hanno avuto assenze per permessi e congedi per l’assistenza a persone con handicap.
NASpI: quanto dura l’assegno di disoccupazione 2017
L’indennità fornita dal NASpI ha una durata massima di 2 anni per tutti i lavoratori dipendenti e di 6 mensilità per tutti i lavoratori precari e per i collaboratori.
Lavoratori precari: per tutti i lavoratori precari, è possibile avere un’erogazione dell’assegno di disoccupazione Naspi per 6 mesi circa.
Collaboratori: per tutti i collaboratori, il periodo di copertura massimo è di 6 mesi.
Lavoratori dipendenti: per quanto riguarda invece i lavoratori dipendenti, l’indennità è pari alla metà dei mesi in cui si è lavorato, oppure anche in base a metà delle settimane che sono state oggetto di contribuzione.
NASpI: come si calcola
Per capire a quanto ammonterebbe l’assegno, è necessario effettuare un calcolo molto semplice:
– Sommare tutte le retribuzioni imponibili ai fini previdenziali negli ultimi quattro anni
– Dividere il risultato per il numero di settimane di contribuzione
– Moltiplicare la risultante per 4,33 (coefficiente fisso)
Ecco com’è il calcolo della NASpI 2017:
Per calcolare quindi la retribuzione su cui si riferirà il calcolo dell’assegno NASpI, è necessario sapere che:
– Se l’importo sarà superiore a 1195 euro, l’assegno sarà pari al 75% di 1194 euro più 25% della somma eccedente.
– Se il calcolo è pari oppure al di sotto di 1195 euro, l’assegno NASpI sarà pari al 75% della retribuzione di riferimento
– Dal quarto mese in poi, la somma viene ridotta del 3%.
Da ricordare, che in ogni caso, l’assegno NASpI non può superare in nessun caso la soglia massima di 1300 euro.