Che cosa è il PIL? Attraverso questa guida, ti spiegheremo il significato del termine PIL, la definizione, a che cosa serve e perché è un termine così tanto utilizzato nei giornali, quotidiani e nei media in generale. Ci occuperemo anche di descrivere quali sono le migliori soluzioni per investire nell’economia italiana. Questo parametro economico è sicuramente uno dei più importanti ed imparare ad analizzarlo ti permetterà di ottenere informazioni rilevanti per attuare le tue strategie di investimento.
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Indice
Che cos’è il PIL?
Che cos’è il PIL? Chiamato anche prodotto interno lordo, è uno dei concetti più utilizzati nell’economia, in quanto misura essenzialmente la crescita di una nazione. Mette in evidenza quanto valgono i beni ed i servizi che vengono prodotti in uno specifico paese, in un dato arco di tempo. Il PIL viene espresso in percentuale, in modo quindi da capire come varia l’andamento rispetto al rilevamento precedente. Il PIL viene solitamente calcolato ogni anno, ma può essere anche calcolato anche ogni mese. Se il valore diventa positivo, significa che la crescita economica è in atto nel paese. Se invece la crescita è negativa, ovvero se la differenza del PIL è negativa, stiamo all’interno di una contrazione economica.
Il PIL, può essere essenzialmente di due tipi:
- Nominale
- Reale
Solitamente, nelle analisi macroeconomiche, è molto più importante il PIL reale rispetto a quello nominale, in quanto non viene modificato dall’inflazione. Ci sono tanti altri fattori che sono estremamente correlati al PIL:
- Reddito pro-capite: viene calcolato con il valore reale del PIL per la popolazione
- Deflatore del PIL: rapporto tra PIL nominale e PIL reale
- Rapporto deficit/PIL: è la somma del deficit delle amministrazione pubbliche in relazione con il Prodotto Interno Lordo
PIL Definizione
Per definizione:
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) è il valore di mercato di tutti i beni e servizi finali prodotti all’interno di un paese in un dato periodo di tempo, valutati ai prezzi di mercato correnti. Esso comprende la somma dei consumi privati e pubblici, degli investimenti, delle spese governative e delle esportazioni nette (cioè esportazioni meno importazioni).
I componenti del PIL
Il PIL è composto essenzialmente da 4 elementi:
- Consumi (C) – che è il totale delle spese dei consumatori per beni e servizi
- Investimenti (I) – sono tutte quelle spese e investimenti delle imprese
- Spesa Pubblica (G) – sono tutte quelle spese delle pubbliche amministrazioni per beni e servizi
- Saldo netto Bilancia Commerciale (NX)
Come si calcola il PIL?
Il calcolo del Prodotto Interno Lordo (PIL) può essere effettuato attraverso tre diversi metodi: il metodo della spesa, il metodo del reddito e il metodo della produzione (o del valore aggiunto). Ciascuno di questi metodi offre una prospettiva unica sulla composizione e la misurazione dell’attività economica di un paese.
Metodo della spesa
Questo approccio calcola il PIL sommando tutte le spese per beni e servizi finali effettuate all’interno di un’economia in un determinato periodo. La formula utilizzata è PIL = C + I + G + (X – M), dove C rappresenta i consumi delle famiglie, I gli investimenti delle imprese, G la spesa pubblica, X le esportazioni e M le importazioni. In pratica, il metodo della spesa riflette la domanda aggregata di beni e servizi nell’economia. Per esempio, le spese per consumi comprendono gli acquisti di beni durevoli (come automobili), beni non durevoli (come cibo) e servizi (come assistenza sanitaria). Gli investimenti includono la spesa in attrezzature, infrastrutture e scorte, mentre la spesa pubblica riguarda sia le spese correnti che quelle in conto capitale del governo.
Metodo del reddito
Il metodo del reddito calcola il PIL sommando tutti i redditi generati dalla produzione di beni e servizi all’interno di un’economia in un determinato periodo. Questa somma include salari e stipendi (redditi da lavoro), profitti delle imprese (redditi da capitale), interessi e rendite, oltre alle imposte indirette meno i sussidi. La formula di base può essere espressa come PIL = Salari + Profitti + Interessi + Rendite + Imposte indirette – Sussidi. Questo approccio evidenzia come il valore generato dalla produzione sia distribuito tra i diversi fattori produttivi. Ad esempio, i redditi da lavoro comprendono tutte le retribuzioni percepite dai lavoratori, mentre i profitti rappresentano il rendimento netto delle imprese. Le imposte indirette meno i sussidi indicano il contributo netto delle imposte sui prodotti e servizi alla produzione totale.
Metodo della produzione
Il metodo della produzione, o del valore aggiunto, calcola il PIL sommando il valore aggiunto lordo di tutte le imprese in ogni fase del processo produttivo all’interno di un’economia. Il valore aggiunto è definito come la differenza tra il valore dei beni e servizi prodotti e il costo dei beni e servizi intermedi utilizzati nella produzione. In altre parole, è il contributo netto di ciascun settore produttivo all’economia. La formula generale è PIL = Σ (Valore della produzione – Costi intermedi) per tutti i settori. Permette di evitare il doppio conteggio, assicurando che solo il valore finale dei beni e servizi sia considerato.
PIL Pro Capite: Cos’è?
Il PIL pro capite è una misura economica che rappresenta il valore medio del prodotto interno lordo (PIL) per ogni abitante di un paese in un determinato periodo, solitamente un anno. Si ottiene dividendo il PIL totale di una nazione per la sua popolazione totale. Fornisce un’idea del benessere economico medio dei cittadini e della capacità di spesa della popolazione. È spesso utilizzato per confrontare il livello di prosperità tra diversi paesi o regioni, in quanto tiene conto sia della dimensione dell’economia che della popolazione. Tuttavia, il PIL pro capite non riflette la distribuzione del reddito all’interno di un paese, né considera altri aspetti del benessere come la qualità della vita, la salute e l’istruzione.
PIL in Italia ed Europa
Il PIL in Italia, è “non” sorprendentemente uno dei peggiori, l’Italia è in Europa all’ultimo posto per la crescita del PIL. La mappa è infatti una delle più scoraggianti e impressionanti. La crescita del PIL negli ultimi 20 anni da parte dei paesi occidentali, è estremamente inferiore rispetto ai paesi a est. A ovest invece, tra le varie crisi economiche e boom, la crisi è stata enorme, anche se in realtà l’Unione Europea avrebbe dovuto portare una ventata di crescita e uniformità economica. Così non è stato. In quanto la crescita del PIL negli ultimi 20 anni in Italia, è stata di solo l’1.8%, 28.7% invece in Germania, 86,1% in Irlanda. Anche la Grecia ha fatto meglio dell’Italia, con +13.5%.
La Germania è cresciuta del 28,7% più della Francia, +20,7% e della Spagna, +23,9%, ma meno del Regno Unito, +33,8% e soprattutto meno dell’Irlanda, che da grande leader europea ha il record massimo, + 86,1%. Molto bene anche Svezia e Finlandia, +41% all’incirca. L’Italia è quindi in una grave crisi anche per ora del PIL, anche se l’ISTAT ha rilevato che nel primo trimestre del 2024 un lieve aumento dello 0,3%.
Investire nell’economia italiana oggi
Quale modo migliore di investire nell’economia italiana se non con le azioni? Investire in borsa sui titoli italiane è oggi semplicissimo, veloce ed economico se comparato con il passato. Soltanto fino a pochi anni fa, per operare sulla Borsa Italiana era necessaria una grande competenza, bisognava avere un capitale altissimo e l’unico intermediario per farlo erano le banche (con tutti i costi che ne conseguono). Oggi, le cose sono cambiate (fortunatamente).
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A cosa serve il PIL
Il Prodotto Interno Lordo è un valore che rappresenta una stima sull’aumento della produzione riferito ad un paese. Produttività significa ricchezza e quindi si tratta di un valore molto importante per coloro che desiderano investire nel paese a cui il dato si riferisce. Il PIL funge da indicatore delle dimensioni generali e della salute della nostra economia. Traccia inoltre il valore di mercato totale (lordo) dello stato (interno) e dei servizi prodotti (prodotto) in un determinato anno.
Rispetto ai periodi precedenti, il PIL ci dice se l’economia si sta espandendo producendo più beni e servizi o contraendo a causa della minore produzione. Ci dice anche come l’Italia si sta comportando rispetto ad altre economie in tutto il mondo. I tassi di crescita economica sono attentamente monitorati, motivo per cui il prodotto interno lordo è spesso riportato in percentuale. I tassi esposti sono in genere basati sul “PIL reale”, che viene adeguato per eliminare gli effetti dell’inflazione.
Politici, funzionari governativi, imprese ed economisti fanno affidamento sul PIL e sulle relative statistiche per valutare il benessere complessivo. I responsabili delle politiche osservano l’indicatore quando esaminano le decisioni sui tassi di interesse, le tasse e le politiche commerciali. Il ritmo con cui la nostra economia sta crescendo influenza le condizioni di business e le decisioni di investimento, ad anche la possibilità che i lavoratori siano in grado di trovare lavoro. Per questo, il PIL è sfruttato per definire la politica, o per decidere l’entità della spesa pubblica.
Considerazioni finali
Durante la guida abbiamo visto come il PIL sia uno strumento per misurare il reddito prodotto da un paese. Tuttavia, è importante segnalare come questo indicatore non comprende alcune componenti provenienti dalla cosiddetta economia illegale (il “PIL sommerso”). Il Prodotto Interno Lordo è un valore molto importante per tutti coloro che desiderano investire nell’economia italiana. Nel corso della guida abbiamo anche osservato quali sono le migliori piattaforme che consentono di investire su azioni italiane, senza commissioni. Quali direzioni prenderà il PIL italiano nel prossimo futuro? Commentaci e continua a seguirci.
Domande frequenti
Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è il valore dei prodotti e servizi realizzati all’interno di uno Stato sovrano in un determinato arco di tempo.
L’aumento del PIL può avvenire autonomamente, oppure grazie ad interventi di Politica Economica.