Non è un posizionamento del quale andare fieri, ma occorre pur sempre ricordare – ad onor di cronaca statistica – che l’Ocse ha sancito che il nostro Paese è quinto per quanto concerne il peso del Fisco e dei contributi sulle buste paghe dei lavoratori. Stando infatti alle informazioni recentemente pubblicate all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, l’Italia è al quinto posto per tasse sui salari e… la situazione relativa è in corso di peggioramento, visto e considerato che l’anno precedente lo Stivale era sesto per quanto concerne il peso del fisco e dei contributi sugli stipendi dei lavoratori single, ed era quinta (mentre ora, in tale sotto classifica, è terza) nel caso delle famiglie mono reddito.
A quanto ammonta il cuneo fiscale in Italia
Nel dettaglio, l’Ocse afferma che in Italia il cuneo fiscale (cioè, il peso di tasse e contributi sul reddito lordo) per un single senza figli è pari al 47,8%, contro una media europea del 36%, quasi 12 punti in meno. Un livello di straordinaria onerosità sulle tasche dei lavoratori tricolori, che in tutto il vecchio Continente non conosce grandi termini di paragone: sono in condizioni peggiori degli italiani – almeno, sotto tale profilo analitico – solamente i lavoratori di Ungheria e Francia (48,1%), Germania (49,4%) e soprattutto Belgio (54%).
Tuttavia, le cattive notizie non finiscono certamente qui. Se infatti le cose non vanno affatto bene per un single senza figli, è anche vero che ci sono delle situazioni familiari in cui il record italiano è ancora più negativo: il Paese si erge infatti al terzo posto per quanto concerne il cuneo fiscale nel caso di una famiglia monoreddito con due figli, con un peso del 38,6% che pone l’Italia sul gradino più basso del podio dopo Finlandia (39,2%) e Francia (40%). Il fatto che si superi di ben 12 punti la media Ocse (26,6%) non è certo di giovamento, o di rassicurazione.
Il costo del lavoro medio in Italia
Se dal ragionamento percentuale e relativo si passa a quello assoluto, lo scenario non si tinge certamente per tonalità più accomodanti (anzi). Di fatti, prendendo spunto dai dati dell’Organizzazione e guardando al costo del lavoro medio per ogni singolo lavoratore, emerge che in Italia il valore è di oltre 52 mila euro, sopra la media dell’area Ocse ferma a circa 47 mila euro, ponendo il nostro Paese al 17mo posto al mondo tra i Paesi più avanzati. Ancora, dal dossier emerge che in Italia il salario medio lordo è di poco meno di 40 mila euro, poco sotto quello Ocse che supera i 40 mila euro di qualche spanna. I salari lordi degli italiani sono però tassati al 31,1%, contro una tassazione media del 25,5% per la media Ocse.
Scendendo in un grado di maggiore dettaglio, l’Ocse ci ricorda come in Italia il costo del lavoro nel corso del 2016 si sia attestato a una media di 52.567 euro annui per ogni lavoratore single senza figli, considerando sia le tasse sul reddito che i contributi delle imprese e dei lavoratori. In Italia il peso maggiore del costo del lavoro è inoltre distribuito sulle spalle delle imprese, i cui contributi ammontano al 24,2% del totale, mentre i contributi dei lavoratori pesano per il 7,2%, e la tassazione sul reddito per il 16,4%.