Il gruppo Mediolanum ha recentemente dichiarato di aver mandato in archivio il 2016 con un utile netto di 393,5 milioni di euro, in flessione del 10 per cento rispetto ai 438,6 milioni di euro che aveva invece conseguito nel corso del 2015. Contemporaneamente, nello stesso periodo il totale delle masse gestite e amministrate ha riscontrato un incremento del 10 per cento salendo a quota 77,9 miliardi di euro, mentre l’indicatore CET1 ratio è stato pari al 20 per cento, 1 punto percentuale in più rispetto a quanto maturato nel corso del 2015.
Dividendo Mediolanum
Alla luce di quanto sopra, il consiglio di amministrazione della società ha proposto il pagamento di un saldo sul dividendo di 0,24 euro per azione che, aggiunto all’acconto di dividendo pari a 0,16 euro per azione che è già stato distribuito nel corso del mese di novembre 2016, conduce il totale dividendo a 0,40 euro per azione.
Raccolta Mediolanum
Per quanto concerne invece l’attività di Banca Mediolanum, l’istituto ha affermato che la raccolta netta del 2016 si è attestata a quota 5,6 miliardi di euro, sospinta principalmente dai fondi comuni pari a 3,6 miliardi di euro. La crescita della raccolta sui fondi ha invece supportato l’incremento delle commissioni di gestione pari a 849 milioni di euro, mentre l’andamento incerto dei mercati ha penalizzato le commissioni di performance, che sono calate da quota 326 milioni di euro del 2015 a 235,5 milioni di euro del 2016.
Sul fronte degli impieghi alla clientela retail, i volumi sono saliti di 9 punti percentuali a quota 6,9 miliardi di euro, mentre l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale si è attestata allo 0,7 per cento.
Previsioni Mediolanum
Concludiamo infine con un rapido sguardo sulle prospettive della banca, con l’amministratore delegato Massimo Doris che ha fornito alcune linee guida ai propri stakeholders. Tra le principali, una raccolta netta di almeno 5 miliardi di euro nel 2017, di cui 4 miliardi di euro di fondi comuni di investimento e unit-linked, e una flessione su base annua del 20 per cento per quanto concerne il margine di interesse, pari a 185 milioni di euro secondo le stime preliminari, con potenziale ulteriore pressione nel 2018, a causa di scadenze di 3,3 miliardi di euro di titoli di Stato italiani.
Doris ha poi sottolineato come vi sia il rischio di un possibile impatto negativo sul risultato netto causato dalla nuova metodologia di calcolo delle commissioni di performance a partire dal 2018, ma che in parte il rischio sarà compensato da un aumento delle commissioni di gestione. Infine, viene confermato un dividendo di 0,30 euro per azione per i prossimi tre anni dunque in calo da 0,40 euro per azione dello scorso anno.