Bibox è una delle piattaforme di trading di criptovalute con il tasso di crescita più elevato. Nonostante sia partita da una posizione di svantaggio, dovuta sostanzialmente al fatto che è stata fondata solo qualche anno fa, sta salendo alla ribalta proponendosi come uno dei punti di riferimento per chi vuole investire in valute virtuali. Tuttavia, vale davvero la pena affidarsi a Bibox? La scelta della piattaforma, che in questo caso funge anche da broker, è fondamentale tanto nel trading “normale” quanto in quello ben più complicato delle criptovalute. Dunque, non può essere presa sottogamba.
Nell’articolo che segue parleremo approfonditamente di Bibox, ma anche del dilemma che attualmente coinvolge i trader di valute virtuali: Exchange o broker CFD? Un dilemma non di poco conto, se si considera che da tale scelta non dipendono solo le speranze di profitto, ma anche il modo di fare trading.
Indice
Perché fare trading con le criptovalute è complicato?
Prima di lanciarci in una disamina di Bibox e, più in generale, del rapporto tra Exchange e broker CFD, è bene fare una panoramica sul trading delle criptovalute. Una panoramica è doverosa in quanto si tratta di un mercato molto complicato, con elementi di innovazione come mai si erano visti prima d’ora, per giunta in continua evoluzione.
Ma perché il trading con le criptovalute è così complicato? La risposta va rintracciata nella struttura stessa delle valute virtuali ma anche nel rapporto, forse un po’ burrascoso, che queste stanno intrattenendo con il contesto finanziario, e in particolare con gli enti di vigilanza e le istituzioni monetarie.
Delle criptovalute, innanzitutto, va sottolineata l’estrema volatilità. Movimenti di prezzo di questa portata non si vedevano da almeno trecento anni, dalla celeberrima crisi dei tulipani. Ma se allora il fenomeno era dovuto a una bolla, in questo caso sembra essere strutturale, quasi fisiologico. Ciò, sia chiaro, pone in essere delle opportunità per i trader, dal momento che i meccanismi di guadagno si basano sui movimenti di prezzo, ma aggiunge elementi di pericolosità straordinari nonché una certa difficoltà nella gestione mercato. Insomma, per questo e per altri motivi, le criptovalute sono difficili da tradare.
Un’altro elemento che aggiunge complessità al trading con le criptovalute è il loro carattere decentralizzato. Se da un lato ciò è sinonimo di indipendenza e autonomia, dall’altro rende difficile l’analisi tecnica e persino l’analisi fondamentale. Una criptovaluta non è legata a un’economia, a un istituto che può influenzarne le sorti, dunque gli appigli per i trader sono ben pochi. Tra l’altro l’assenza di attori centralizzanti determina una certa debolezza delle criptovalute.
Se per esempio l’euro va incontro a una repentina svalutazione, la BCE può alzare il costo del denaro, mentre le criptovalute non possono contare su nessuna istituzione in grado di restringere l’offerta (se non attraverso le complesse e macchinose dinamiche di mining).
Infine, il mercato delle criptovalute è relativamente recente, dunque non è ancora ben regolamentato. Questo aggiunge un’alea di incertezza e certo rende più facile per i broker disonesti inserirsi in una panorama così caotico e mietere vittime.
Infine, va considerata l’elevata concentrazioni di piattaforme di dubbia affidabilità, che si inseriscono appunto in un mercato nuovo e ancora poco regolamentato. Va detto che queste tipologie di “attori” del mercato sono anche abbastanza semplici da smascherare, soprattutto quando, in maniera del tutto improbabile, utilizzano senza alcun permesso volti noti per farsi pubblicità.
Le due alternative a disposizione dei trader di criptovalute
Come se non bastasse, ad aggiungere una enorme dose di complessità, vi è la necessità di scegliere tra due alternative radicalmente diverse. Esistono infatti due modi, ben distinti e separati, di fare trading con le criptovalute: mediante piattaforme di Exchange o attraverso i broker CFD. Compiere una scelta vuol dire decidere non solo delle speranze di profitto, ma anche del modo con cui generare il profitto.
Fare trading con un Exchange e fare trading con un broker CFD sono due esperienze completamente diverse. Sulla carta entrambe presentano pregi e difetti, dunque in un ipotetico confronto potrebbero terminare la contesa alla pari. Tuttavia in almeno un caso un’alternativa si impone sull’altra, ed è possibile individuare un vincitore. L’argomento è molto complesso, anche perché riguarda le finalità del trading, che possono variare da investitore a investitore (anzi lo fanno quasi sempre). Per dirimere la questione, è bene andare per gradi.
Gli Exchange
A prima vista, gli Exchange sono esattamente quello che il loro nome suggerisce. Sono piattaforme di scambio, attraverso le quali è possibile acquistare criptovalute con altre criptovalute, criptovalute con valute fiat (euro, dollaro etc.), valute fiat con criptovalute. Grazie agli Exchange è possibile produrre un portfolio di criptovalute vero e proprio, un e-wallet paragonabile – per struttura – a Paypal.
Chi fa trading attraverso gli Exchange, dunque, scambia materialmente le criptovalute. Ciò pone in essere alcuni vantaggi e alcuni svantaggi. Il vulnus principale risiede nel fatto che, allo stato attuale, le transazioni non sono affatto rapide. Si tratta di un limite tecnologico che in futuro potrebbe essere superato ma che, oggi, si configura come una costante. E’ ovvio, dipende dalla criptovalute, ma in linea di massima possiamo definire le transazioni come lente.
I broker CFD
Discorso radicalmente diverso per i broker CFD. Chi fa trading, in questo caso, non investe direttamente sulle criptovalute, bensì in CFD che hanno come sottostanti le criptovalute. E’ una differenza colossale, che pone in essere un diverso modo di concepire l’investimento. Tra parentesi, il CFD è un prodotto derivato il cui valore segue quello dell’asset collegato. Sotto alcuni punti di vista, possono essere assimilati ai futures, sebbene non godano dello stesso livello di regolamentazione (non fatevi ingannare dal termine “futures” che spesso viene utilizzato a sproposito per legittimare piattaforme).
Ne consegue che chi fa trading con questi broker, non possiede realmente delle criptovalute. Questo potrebbe suonare come uno svantaggio, ma non tutti i mali vengono per nuocere. Grazie a questa dinamica, infatti, si supera il limite degli Exchange, ovvero la lentezza delle transazioni. E’ tutto molto intuitivo: se le criptovalute appaiono solo come sottostanti, non c’è alcuna transazione di criptovalute!
Ciò pone in essere un vantaggio straordinario: grazie ai broker CFD è possibile fare trading di criptovalute “veloce”.
La scelta più adatta: eToro
Abbiamo visto che il trading di un certo tipo con Bibox può essere problematico, per questioni di categoria più che per carenze proprie. Certo, con qualche accorgimento in più e stando molto attenti alle caratteristiche della singola criptovaluta sarebbe possibile, in linea teorica, ovviare al problema. Il consiglio che ci sentiamo di dare, però, è di andare sul sicuro, di scegliere la strada più rapida e agevole, di non impelagarsi in questioni tecniche di difficile gestione. In parole povere, scegliete i broker CFD.
Se il vostro scopo è trarre profitto dal trading, i broker CFD fanno al caso vostro. Ora, esistono tanti (ma non tantissimi) broker che offrono la possibilità di fare trading di criptovaluta via CFD. Il migliore su piazza, però, è eToro. E’ uno dei nomi più affermati del trading, broker di comprovata esperienza, capace di vantare milioni di utenti in tutto il mondo, già famoso per l’impatto che ha avuto su ben altri mercati.
Da qualche tempo eToro ha integrato la sua offerta proprio con i CFD a base di criptovalute. L’offerta e comprende le criptovalute più importanti e non solo. Le commissioni sono basse, l’ambiente di trading piuttosto comodo, l’interfaccia della piattaforme molto intuitiva.
Soprattutto, eToro permette di ovviare a uno dei problemi più gravi del trading crypto, di cui peraltro abbiamo parlato a inizio articolo: la complessità delle criptovalute. Lo fa attraverso il servizio di Copy Trading. Attraverso il Copy Trading potrete letteralmente copiare le mosse di trader esperti, e usufruire liberamente delle loro competenze, generando ovviamente guadagno per voi stessi. E’ un sistema armonico, efficace, che giova tanto al “copiatore” quanto al “copiato”. Se volete guadagnare attraverso il trading delle criptovalute, dunque, optate per la strada più rapida e meno accidentata, optate per eToro (clicca qua per visitare il sito ufficiale).
Piattaforma: Proprietaria Deposito Minimo: 50€ Licenza: Cysec |
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Bibox è una buona scelta?
Nei precedenti paragrafi abbiamo chiarito la differenza, in termini sostanziali e operativi, tra Exchange e broker CFD. Possiamo dunque descrivere Bibox e, perché no, offrire una valutazione il più possibile oggettiva. Innanzitutto è bene menzionare il vero punto fermo di questa disamina: Bibox è un Exchange. Qualsiasi giudizio su di esso non può prescindere da questa verità, o evitare di prenderla in considerazione.
Nei prossimi paragrafi offriremo un focus rapido ma esaustivo su Bibox, fornendo informazioni generali sulla piattaforme, parlando dell’offerta che mette a disposizione e dei costi che impone.
Bibox: informazioni generali
Ne abbiamo fatto cenno a inizio articolo: Bibox è un Exchange recente. Questa non è una informazione capace di compromettere o influenzare il giudizio sulla piattaforma, è semplicemente un dato di fatto. Tra l’altro, potrebbe essere uno dei motivi che giustifica una certa mancanza di popolarità per quanto, in realtà, la piattaforma sia protagonista di una formidabile ascesa.
Ad ogni modo, Bibox è nata nel 2017, dunque è operativa da poco più di due anni. E’ gestita da un tema cinese di esperti in criptovaluta, in possesso di competenze ingegneristiche, informative, finanziarie. A dirlo non è solo il sito ufficiale, che comunque risulta parco di dettagli, ma anche alcune testate autorevoli, che non hanno mancato di recensire la piattaforma quando ancora era davvero sconosciuta ai più.
L’offerta di Bibox
Da questo punto di vista, Bibox si difende in maniera eccellente. E’ sufficiente dare un’occhiata al sito per capire che i trader hanno a disposizione una quantità incredibile di criptovalute, che vanno ben oltre i soliti Bitcoin, Ethereum, Neo, Dash etc. Si parla, infatti, di decine e decine di criptovalute liberamente acquistabili.
Non si tratta di un particolare da poco. La presenza di tutte queste criptovalute, infatti, significa una cosa: ovvero che le possibilità di diversificazione sono abbondanti. A sua volta, diversificazione vuol dire protezione del capitale. La diversificazione consente di abbattere il rischio. Questo vale anche per il mercato delle criptovalute, per quanto molte siano correlate positivamente (con il Bitcoin che funge da benchmark). Tutt’al più, è necessario uno studio più approfondito per giungere a una diversificazione davvero efficace.
Le condizioni economiche di Bibox
E’ forse questo il vero pregio di Bibox. Le condizioni economiche di questo Exchange sono davvero competitive. Non è un dettaglio di poco conto, dal momento che, anzi, proprio le commissioni sono assurte a vero tallone di achille del comparto Exchange. Il rischio di perdere per strade una parte troppo sostanziosa dell’eventuale profitto a cause di commissione elevate, disegna purtroppo una dinamica diffusa.
Ebbene, Bibox propone commissioni pari allo 0,1%. All’apparenza, una bazzecola, uno scotto che il trader è bene felice di pagare, in cambio della possibilità di generare profitto. Questa percentuale assume ancora più valore alla luce di un particolare: i movimenti di prezzo nel mercato cripto sono più ampi della media, dunque le commissioni vengono assorbite più facilmente in caso di surplus.
Ad ogni modo, siamo di fronte a un livello commissionale davvero infimo, che certamente fa la gioia dei trader e che, probabilmente, farà la fortuna di Bibox stesso.
Il limite di Bibox
Fin qui, tutto bene. Bibox appare come una piattaforma cui fare affidamento, in grado di offrire molto in termini di parco valute e anche in termini economici. Decine di criptovalute a disposizione, commissioni basse… Cosa chiedere di più? In realtà, per essere un Exchange, Bibox si difende molto bene.
Il problema, però, è proprio questo: Bibox è un Exchange, e in quanto tale potrebbe essere poco adatto a un certo tipo di trading, ovvero a un trading speculativo, di tipo daily se non addirittura da scalper. Il motivo è quello che abbiamo enunciato qualche paragrafo fa: le transazioni, per definizione, non sono rapide.
Dunque, se il vostro scopo è praticare del trading profittevole o magari aggressivo, gli Exchange e quindi Bibox potrebbero non fare al caso vostro. Ideale è invece la soluzione che abbiamo presentato durante questa mini-guida: eToro (clicca qua per visitare il sito ufficiale). Certo, il discorso cambia se volete praticare del trading lento, investire a lungo termine o semplicemente creare un portfolio di criptovalute.
C’è poi il particolare della regolamentazione, aspetto sotto il quale Bibox è carente. Tuttavia, ciò non è da imputare alla piattaforma dal momento che la presenza di regolamentazioni è ancora un fenomeno piuttosto raro, se si parla di Exchange. In passato abbiamo recensito altri exchange di criptovalute che avevano questa mancanza, tra i principali segnaliamo:
Domande frequenti
Bibox è attivo dal 2017.
Aries Wang è il fondatore ed Amministratore Delegato di Bibox.
Cina.
Sicuramente Bibox è molto utilizzato, tuttavia in passato ha subito alcuni attacchi Hacker e la sua regolamentazione non è europeo.