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CobraCFD è un broker truffa? Ecco la verità

Negli ultimi mesi, specie in alcuni forum non esattamente specializzati, è salito alla ribalta CobraCFD. Un nome nuovo del panorama del broker, praticamente sconosciuto ai più ma che prometteva molto in termini di prospettive di profitto. Parallelamente ai messaggi che si riferivano a CobraCFD con curiosità, però, emergevano anche commenti poco lusinghieri, che anzi lo indicavano come broker non affidabile e da cui stare alla larga. Dove sta la verità?

In questo articolo analizzeremo CobraCFD per capire se questo broker possiede i requisiti per essere definito affidabile. Anticipiamo, comunque, che la valutazione già a uno sguardo superficiale non promette nulla di positivo.

Preme, quindi, offrire un consiglio molto prezioso, a cui soprattutto i principianti dovrebbero dare ascolto: non rivolgersi a broker poco conosciuti e che magari promettono ricchezza, bensì fare riferimento ai nomi che hanno già conquistato una ottima reputazione, oltre a distinguersi per la qualità dell’offerta e dei servizi. Per esempio, sarebbe bene rivolgersi a eToro (clicca qua per visitare il sito ufficiale).

Come riconoscere un broker affidabile

Il valore dell’affidabilità, come anche le garanzie di sicurezza che un broker mette a disposizione, sono tutti aspetti fondamentali. Anzi, sono i primi elementi che un trader, magari alle prime armi, deve rintracciare in un broker. Fare investimento speculativo vuol dire innanzitutto esporsi a un rischio che è sempre e comunque più alto della media, se per media si intendono le normali attività di investimento o protezione del risparmio.

Insomma, in gioco c’è il proprio capitale. Ora, per valutare il grado di affidabilità di un broker è necessario verificare la presenza di alcuni requisiti. Alcuni di questi sono formali, ovvero derivano in maniera diretta o indiretta da norme precise; altri sono sostanziali, e hanno a che vedere con il semplice concetto di buon senso.

I criteri di valutazione formali

Come appena menzionato, uno degli elementi di valutazione riguarda il rispetto delle norme in vigore. Si tratta di un aspetto importante, anche perché la violazione delle norme non solo pone in essere una situazione di illegalità, e dunque il rischio concreto che il broker venga oscurato (con tutto ciò che ne conseguenze anche per il trader), ma rivela anche un approccio che favorisce l’aggiramento dei divieti e, in ultima analisi, la disonestà.

Tra l’altro, le normative europee si sono fatte più specifiche nel corso degli anni, e persino più stringenti. Inoltre il potere di vigilanza da parte degli enti è stato intensificato, dunque l’ipotesi oscuramento assume spesso contorni concreti.

La questione della licenza

E’ forse la questione più importante, quando si indaga sull’affidabilità di un broker. Un qualsiasi erogatore di servizi di intermediazione finanziaria, per operare legalmente in Europa deve possedere una licenza ufficialmente riconosciuta, erogata da enti specifici. Il migliore assetto prevede il possesso di una licenza di caratura internazionale, accompagnata dal possesso di licenze nazionali.

Va da sé che se un broker non vanta una licenza non è autorizzato, e dunque è per definizione non affidabile. Pesanti dubbi emergono anche quando è presente sì una licenza, ma queste è erogata da un ente quasi sconosciuto, comunque poco prestigioso.

L’importanza della sede e delle filiali

Anche questo è un aspetto importante, che i trader sono chiamati ad analizzare quando stanno per valutare un broker dal punto di vista dell’affidabilità. Le norme europee infatti sono molto chiare in merito: un broker, per dirsi veramente autorizzato, deve “prendere sede” in Europa. Ovviamente la sede principale può essere ovunque, l’importante è che abbia comunque una base nel Vecchio Continente.

In realtà a dire molto del broker è anche il paese dove è ubicata la sede principale (drizzate le orecchie se il paese è un paradiso fiscale) ma questo è un altro paio di maniche, un discorso da affrontare a parte.

Il valore della trasparenza

Questo in realtà è un elemento abbastanza slegato dalle norme, o almeno è collegato ad esse in modo indiretto. Tuttavia, può essere posto nella categoria degli aspetti formali, da qui la necessità di menzionarlo in questo paragrafo.

La trasparenza è importante. Nello specifico, sono importanti la quantità e il grado di dettaglio delle informazioni presenti sul sito ufficiale. Se il sito è piuttosto generico, e i testi piuttosto che denotare si limitano a “promuovere” allora è legittimo coltivare qualche dubbio. Marketing a parte, che comunque rimane un diritto di ciascun broker, il sito deve essere ricco di informazioni utili, e fungere da orientamento per il trader impegnato nell’attività di valutazione.

I criteri di valutazione sostanziale

Oltre a questi criteri, che in un certo senso sono legati al concetto di norma, se ne segnalano tantissimi altri, che invece riguardano il buon senso. Corrispondono, insomma, a caratteristiche che un broker dovrebbe possedere ma che non è costretto a possedere. In linea di massima, però, se il broker è completamente deficitario da questo punto di vista i dubbi che sia inaffidabile si rivelano più che giustificati, e anzi impongono al trader di fare riferimento a ben altre realtà.

Nei prossimi paragrafi parleremo appunto dei criteri sostanziali, ovvero delle caratteristiche minime che un broker dovrebbe possedere per non essere tacciato di inaffidabilità o, peggio, di disonestà.

Le condizioni economiche

I broker hanno campo libero da questo punto di vista. Possono decidere liberamente i propri costi, le offerte, le promozioni etc. Tuttavia è evidente che, se è tutto troppo bello per essere vero, allora potrebbero non essere vero, e anzi nascondere una realtà piuttosto opaca, fatta di inganni e forzature.

Ciò si esplica generalmente in due modi: con la politica dei trade minimi e con la gestione delle leve. Sia chiaro, gli entry level bassi possono essere sostenibili e anzi hanno fatto la fortuna del trading. Tuttavia, devono anche essere sostenibili, e coinvolgere aspetti limitati. Ebbene, raramente il trade minimo rientra tra questi.

L’altro campanello d’allarme è dato dal rapporto di leva messo a disposizione. Chi propone rapporti di leva a quattro cifre è semplicemente fuori scala e dunque probabilmente inaffidabile. Certo anche rapporti a tripla cifra indicano elementi di opacità dal momento che le norme europee vietano di andare oltre a 1:100.

Infine, va citata la politica dei bonus. E’ necessario essere chiari su questo aspetto: i bonus non sono di per sé un problema, o un indice di disonestà. Quando però non vengono esplicitate le condizioni di uso e poi queste si rivelano ostative lo sono e come. Insomma, è tipico dei broker disonesti utilizzare i bonus come esca, senza offrire realmente qualcosa di utile in cambio.

Le regole per il prelievo

Dalla questione dei bonus a quella dei prelievi il passo è molto breve. Sono proprio le regole sui prelievi a smascherare un broker, almeno in una prospettiva di valutazione autonoma da parte del trader. Un broker affidabile e onesto presenta informazioni sul prelievo nel sito ufficiale, e lo fa con la massima trasparenza, senza ricorrere a frasi generiche.

I broker poco affidabili, che hanno qualcosa da nascondere oppure semplicemente disonesti, tendono a trattare con superficialità questa parte. Il motivo è quasi banale: non possono fare altrimenti. I loro guadagni (illegittimi) derivano spesso dalla difficoltà o dall’impossibilità per i trader di recuperare il loro stesso denaro.

CobraCFD è un broker affidabile

CobraCFD

CobraCFD

Presentati i criteri formali e sostanziali che fanno di un broker un broker affidabile, cosa si può dire di CobraCFD? Rispetta gli standard? La risposta purtroppo non può essere positiva. Anzi la situazione appare molto grave, così grave da spingerci a sconsigliarne l’utilizzo.

Il rischio di perdere denaro sarebbe troppo alto, e soprattutto non sarebbe causato solamente da errori di investimento. Ci sono infatti molto indizi che rivelano che no, CobraCFD non è un broker affidabile. Ma andiamo con ordine.

La questione del paradiso fiscale

E’ questo uno dei punti più controversi. CobraCFD, a quanto pare, non ha nessuna base in Europa. Se si guarda al sito ufficiale (che presenta elementi molto particolari, di cui parleremo tra poco) l’unico indirizzo che viene citato è relativo alle Isole Marshall.

Ora, le Isole Marshall sono notoriamente un paese fiscale, non proprio una garanzia quando si parla di sicurezza finanziaria. Già l’assenza di una base in Europa la porrebbe al di fuori dei confini della legalità.

Un sito molto strano

Che qualcosa non va lo si capisce quasi subito, a dire il vero. Ovvero appena si dà un’occhiata al sito. La versione italiana, che è quella che ci interessa maggiormente… E’ strana. E’ scritta in un italiano all’apparenza desueto, di difficile comprensione, con termini spesso fuori posto e sintassi incerta.

Non ci vuole molto a intuire che la versione italiana del sito non è altro che quella inglese tradotta in automatico, con tutto ciò che ne consegue in termini di strafalcioni. Inoltre, spesso alcune parti sono sostituite da accenni al “lorem ipsum”, ovvero la formula riempitiva che si utilizza quando il sito non è completo.

Insomma, non è proprio il miglior biglietto da visita. Ciò risulta strano anche per gli standard dei broker inaffidabili, che spesso fanno appello non solo alle semplici promesse di soldi facili, magari esagerando, ma anche a un aspetto del tutto simile ai broker onesti.

Le condizioni economiche di CobraCFD

A insospettire, e parecchio, sono anche le condizioni economiche di CobraCFD. In primis, non vengono esplicitate con chiarezza. Secondariamente, rivelano spesso situazioni borderline oppure oltre il limite. Il riferimento è alla leva, che il sito segnala essere al 1:200 nei casi più eclatanti.

Questa gestione della leva può essere considerata una promessa di denaro facile, per quanto indiretta e leggermente diversa da quelle ben più esplicite di alcuni broker crypto inaffidabili.

Consob e la prova del nove

Questi indizi sarebbero sufficienti per esprimere un giudizio negativo su CobraCFD. A intervenire in maniera drastica e definitiva è però la Consob. L’ente italiano, infatti, si è di recente espressa su CobraCFD, rivelando un particolare inquietante: il “broker” (a questo punto le virgolette sono d’obbligo) non possiede regolare licenza, dunque non è autorizzato a offrire servizi di trading, né in Italia né in Europa. L’ente ha addirittura oscurato il sito di CobraCFD, in risposta alla violazione dell’articolo 18. Di seguito, uno screen che lo testimonia.

Cobracfd CONSOB

Cobracfd CONSOB

Una soluzione ai broker inaffidabili o ambigui

CobraCFD è uno dei tanti esempi di broker che, come minimo, possono essere considerati estremamente pericolosi. La loro presenza potrebbe testimoniare una certa difficoltà nell’individuare un broker adatto, e indicare l’esistenza di un percorso accidentato per i trader alle prime armi. In realtà la questione è più semplice di quanto si possa pensare. Basta infatti affidarsi ai broker “famosi”, ovvero quelli capaci di vantare un’eccellente reputazione. Solo in questo modo si va veramente sul sicuro. Per esempio, il consiglio è di affidarsi a eToro (clicca qua per visitare il sito ufficiale). Infatti eToro è:

  • Un broker sicuro e ben regolamentato, in quanto possiede una licenza regolata dalla Cysec e molte altre licenze “nazionali” (tra qui quella della Consob)
  • Conveniente senza essere irrealistico, in quanto propone commissioni azzerate in manuali, spread bassi e un entry level sostenibile
  • Simbolo di eccellenza, in quanto predispone un ambiente di trading confortevole, valorizzato da una elevata qualità dei servizi.
  • Rivolto a tutti, visto il modo con cui vengono gestiti gli account e l’offerta di asset praticamente sterminata
  • Innovativo, in quanto capace di offrire servizi da pioniere.

Un servizio rivoluzionario, che giova sia a chi replica sia a chi trada, e che disegna una diversa prospettiva per il trading, basata sul senso di comunità. Un servizio che fa passare in secondo piano persino chi propone attività di auto-trading. A proposito, fate attenzione ai tanti broker e altre tipologie di sistemi opachi che offrono o dicono di offrire questo genere di servizi. Tra i più cliccati segnaliamo i seguenti:

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Sull'autore

Andrea Motta

Sono un appassionato di finanza, economia e trading, con una vasta esperienza nel campo del giornalismo. Dal 2001, sono un giornalista pubblicista, iscritto all’Albo dei giornalisti.