Mercati

Commercio estero, peggiora l’avanzo commerciale italiano

Pubblicato: 7 Dicembre 2019 di Roberto Rossi

I dati relativi all’andamento del commercio con l’estero dell’Italia hanno evidenziato che nel corso del mese di febbraio (l’ultimo al quale è possibile ricondurre una statistica ufficiale) si è verificata la prima flessione delle esportazioni dopo quattro mesi di aumento (-2% mese su mese) a fronte di una salita delle importazioni (+1,3% sul mese, dopo la flessione di gennaio a margine di tre mesi di forte crescita). Alla luce di quanto sopra, ne deriva che l’avanzo commerciale è calato a 2,9 miliardi di euro dopo i 4,1 miliardi di euro del mese precedente.

Più nel dettaglio, elabora l’Istat, a calare nel mese sono stati i flussi verso i Paesi extra-Ue (- 4,7% mensile per l’export, -0,4% mensile per l’import), in presenza di una crescita verso i Paesi Ue. Ad ogni modo, il movimento statistico è una correzione della tendenza precedente, considerato che che la variazione annua rimane comunque più dinamica proprio per i mercati al di fuori dell’Unione Europea.

Sul fronte dell’export, il commercio verso gli altri Paesi sembra essere pregiudicato dall’energia (-8,7% su mese), dai beni strumentali (-4,1% su mese); di contro, è positiva la crescita , mentre si nota una buona crescita dei beni di consumo durevoli (+2,7% mensile).

Ragionando in termini annui, i flussi rallentano da 13,3% a 2,3% per quanto attiene l’export e da 15,5% a 9,1% per quanto concerne l’import. Risulta comunque differente il numero dei giorni lavorativi (20 a febbraio 2017 rispetto a 21 di febbraio 2016): razionalizzando la base di confronto, il rallentamento dell’export sarebbe meno accentuato (da 10,1% a 5%) mentre l’import mostrerebbe addirittura una crescita (da 10,7% a 11,3%).

Tornando ai singoli settori, e con particolare riferimento all’energia, si noti il forte incremento dell’import di petrolio greggio (+105,3% a/a) e sia nell’import che nell’export di coke e prodotti petroliferi raffinati (+53,6% e +80,8%). Tra gli altri settori, buono sviluppo delle vendite e degli acquisti di autoveicoli.

Su base territoriale, i mercati di sbocco più dinamici sono la Cina (+31,5% annuo) e la Russia (+25,4% annuo).

Sommando i dati di febbraio a quelli di gennaio, si rileva infine che sia l’export che l’import sono cresciuti a ritmi significativi (1,8% e 3% su trimestre), sia pure più contenuti rispetto a quelli registrati a fine 2016 (2,4% e 3,8%). A margine di ciò, se i dati di marzo non saranno sorprendenti, anche nel corso del primo trimestre 2017 gli scambi con l’estero dovrebbero aver fornito un contributo negativo alla crescita del PIL, di circa un decimo di punto, come nel quarto trimestre 2016.

Insomma, siamo governati da una banda di incompetenti e truffatori peggio di 1k Daily Profit e al peggio non c’è veramente fine. Mai.

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Sull'autore

Roberto Rossi

Perito Informatico ma appassionato del trading online con i CFD. Mi occupo di stesura articoli sul trading online, CFD e forex.